(1925-2003) Uno dei grandi maestri della musica viene a mancare. E questo maestro ci è particolarmente caro. A noi, abbadiani amanti dell'opera, ha dimostrato tante volte che l'opera, che il Teatro Lirico poteva essere ancora fonte di rinnovo, di creazione, un'arte vivente e non morto e sepolto come lo dicevano tanti compositori dell'avanguardia dello scorso secolo. A noi Berio piace anche perché non era legato a nessuna scuola, a nessun gruppo, un independente, un artista libero. "La vera storia" e "Un re in ascolto" sono oggi di repertorio nei grandi Teatri del Mondo, gli spettatori del Festival di Salisburgo 1999 si ricordano "La cronaca del Luogo" nella regia di Claus Guth che Berio ha pure contestato, con la sublime Hildegard Behrens - e quelli di Milano ricordano recentemente "Outis", odissea dell'uomo in preda al dubbio. Noi non abbiamo nessun dubbio: Luciano Berio riposera nel Pantheon dei grandi del secolo. |
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