Pubblichiamo un inserto de LA GAZZETTA DI REGGIO . Salutiamo la collaborazione di Claudio e Daniele Abbado per la realizzazione del Flauto Magico. Dopo La Trilogia di Da Ponte, Claudio Abbado affronterà per la prima volta Il Flauto Magico. Tutti gli abbadiani ovviamente saranno in sala: l'avvenimento sarà di sicuro uno dei più importanti della stagione lirica europea.

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LA Gazzetta di Reggio, 29 maggio 2003

Cartellone con la grande lirica

«Il flauto magico»

al teatro Valli

con i due Abbado


REGGIO. Lavori in corso per la messa in scena al Valli, nel 2005, di un «Flauto magico» speciale. Sul podio Claudio Abbado. In cabina di regìa Daniele Abbado che per i Teatri reggiani ha grandi progetti.

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REGGIO. Buone notizie per chi teme stagioni liriche all'insegna dell'avanguardia e dello sperimentalismo più ostici. La direzione artistica dei Teatri reggiani di Daniele Abbado, bocciata ai blocchi di partenza dallo zoccolo duro dei melomani attaccati con le unghie e con i denti alla tradizione, non sarà a quanto pare così ostile ai titoli più accattivanti ma anche più importanti e di conseguenza più attesi dagli appassionati di lirica. Basterebbe forse un titolo, «Il flauto magico», e un autore, Mozart, per rasserenare animi ultimamente alquanto agitati.

E proprio a un nuovo allestimento del «Flauto magico» Daniele Abbado sta lavorando in previsione della sua messa in scena, al Valli, nel 2005. Di lavori in corso si tratta, e nulla trapela dai Teatri, eppure la prospettiva è da brivido. Perché se già un «Flauto magico» a Reggio è un evento, l'eccezionalità diventa unicità se si pensa che sul podio ci sarà Claudio Abbado. Evento nell'evento: sarà questa la prima volta che Abbado padre e Abbado figlio lavoreranno insieme.

Una ghiotta anteprima di cui si trova traccia in un breve articolo pubblicato alcuni mesi fa su un giornale nazionale: parlando dei progetti di Claudio Abbado, veniva citato un «Flauto magico» la cui regìa sarebbe stata curata dal figlio Daniele proprio a Reggio Emilia.

Il primo allestimento del «Flauto magico» firmato da Abbado risale al gennaio 2002 al teatro Comunale di Genova. Dopo il capoluogo ligure fu la volta di Bolzano e, nel febbraio scorso, Bologna. Nel 2005, augurandoci che il progetto vada in porto, sarà la volta di Reggio. E spingendoci con la fantasia ancora più avanti, non sarebbe sgradita una trilogia mozartiana griffata Abbado. Alcune settimane fa, in commissione cultura, il direttore artistico dei Teatri rispose a Giovanni Catellani (Margherita) che citava un prestigioso allestimento della trilogia: «Noi la faremo anche meglio». Certo, una battuta. Ma sintomatica, oltre che di una indiscutibile vivacità intellettuale, dei progetti su grande scala che Abbado ha in serbo per la nostra città.

A conferma dell'assoluta apertura mentale di Abbado il cui sguardo proteso al futuro non dimentica le radici ben salde nella tradizione più autorevole, stanno due «nomination». Il mensile «L'opera» ha infatti pubblicato le magnifiche cinquine e Daniele Abbado è «nominato» due volte. Con il «Lohengrin» che ha aperto la stagione al Comunale di Bologna per la migliore regìa; con «Marin Faliero» andato in scena al Regio di Parma per il miglior spettacolo. Vogliamo chiamarla avanguardia?


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