Intervista a Claudio Abbado (La Repubblica, 21 gennaio 2003)
Intervista a Claudio Abbado
La Repubblica 21 Gennaio 2003


ICome è nata "Sintonie" sul modello di Berlino

In Germania la stagione dei concerti è diventata un filo conduttore per altre iniziative
A mio padre Michelangelo Abbado che era originario di Alba verrà intitolato il Teatro Sociale
Il grande direttore in febbraio dirigerà a Ferrara Intanto ha ispirato la nuova manifestazione che prende il via a Torino con Daniel Harding a fine mese
A Ferrara eseguiremo le musiche di Sciostakovic per il film "King Lear" di Kozincev

LEONETTA BENTIVOGLIO


Un altro viaggio in Italia per Claudio Abbado, dopo la straordinaria tournée dell´anno scorso, l´ultima alla guida dei Berliner Philharmoniker, e dopo il suo addio a una metropoli europea di cui ha saputo rinnovare profondamente il volto culturale. Trascorso qualche mese di silenzio, riflessione e studio, il grande direttore, in febbraio, sarà sul podio della Mahler Chamber Orchestra a Ferrara (15 e 19) e a Reggio Emilia (27), prima di una lunga serie di impegni in Europa, in particolare a Lucerna, dove sta per nascere la sua nuova orchestra. Intanto, il 28 gennaio, a Torino, con cui da anni Abbado vanta un rapporto speciale («è una città di grande tradizione culturale: da quando, con i Berliner, abbiamo inaugurato la nuova sala del Lingotto ci siamo tornati ogni anno»), prende il via Sintonie, una nuova manifestazione che unisce musica, cinema, teatro e arti visive, e che pare modellata sui memorabili cicli "a tema" realizzati a Berlino da Abbado. Se il protagonista musicale dell´iniziativa torinese è Daniel Harding, alla guida della giovane e internazionale Mahler Chamber Orchestra, è stato Abbado il primo ispiratore di Sintonie.

Dunque, maestro: è un progetto, quello torinese, a cui sembrano fungere da modello i suoi grandiosi cicli interdisciplinari berlinesi.

«È vero, Sintonie s´ispira a quei cicli, rimasti sicuramente come eredità nella vita artistica di Berlino».

Può riassumerne gli obiettivi e gli esiti?

«Hanno rappresentato un´esperienza molto importante per la vita culturale berlinese, e la risposta del pubblico è stata entusiastica. A Berlino la tradizionale stagione di concerti è diventata il cuore di iniziative che hanno coinvolto, seguendo un filo conduttore annuale, il teatro di prosa, il cinema, le letture, la fotografia, le arti figurative, a volte anche con commissione di nuovi pezzi ad autori di oggi. Ci sono stati temi entusiasmanti, intorno a cui si è mobilitata l´intera città, con la partecipazione di un pubblico sempre più vasto e di un numero sempre maggiore di istituzioni, enti, teatri, associazioni: da Prometeo al Mito e all´Antichità greca, da Faust a Shakespeare, da Büchner-Berg al tema di Amore e Morte, sia nella cultura nord europea che mediterranea».

Questa sua impronta interdisciplinare e orientata verso percorsi a tema il cui motore centrale è la musica riguarda anche Ferrara, dove lei torna a dirigere il mese prossimo.

«Da vari anni vi realizziamo iniziative musicali legate alle importanti mostre di pittura ospitate dalla città. Quest´anno, il 15 febbraio, nell´ambito di un ciclo dedicato a Shakespeare, eseguiremo le musiche scritte da Sciostakovic per l´allestimento teatrale e per il film King Lear di Kozincev, su testo tradotto e rielaborato da Pasternak. Nella stessa sera eseguiremo tre brani scritti da Berlioz in tre periodi diversi, Méditation religieuse, La Mort d´Ophélie e la Marche funèbre pour la dernière scène d´"Hamlet", ma da lui riorchestrati e rielaborati per coro e orchestra nel 1848 in un ciclo unitario, dal filo conduttore shakespeariano, pubblicato col nome di Tristia. Il tema della morte, da Ofelia ad Amleto, accomuna i tre brani, in cui ricorre lo stesso frammento musicale di due note discendenti, come una sorta di lamento che percorre l´intero arco musicale. Nello stesso giorno sarà inaugurata una mostra di pittura dedicata a Shakespeare nell´arte, aperta fino a giugno. Nel frattempo verranno proposti molti brani dal tema shakespeariano, come la versione integrale del Romeo e Giulietta di Berlioz, l´Ouverture Otello di Dvorák, l´Ouverture Romeo e Giulietta di Caikovskij. Si affiancheranno altre manifestazioni, come l´allestimento teatrale di Tragedie d´Hamlet di Peter Brook e una serie di film su Shakespeare, dall´Hamlet di Laurence Olivier e di Kenneth Branagh, al Macbeth di Roman Polanski e all´Otello di Orson Welles. Il centro shakespeariano di Ferrara organizza un convegno internazionale all´università, i cui studenti metteranno in scena King Lear».

Tornando a "Sintonie": la manifestazione piemontese prevede un omaggio a suo padre: il 31 gennaio, in occasione del quarto concerto in programma (con i solisti della Mahler impegnati nella "Serenata" di Dvorák e nel secondo Quintetto di Brahms), il Teatro Sociale d´Alba sarà intitolato a Michelangelo Abbado.

«Mio padre, che era originario d´Alba, ha insegnato per oltre cinquant´anni a Milano diplomando tanti allievi, da Pina Carminelli a Franco Fantini, per tanti anni primo violino della Scala. Oltre all´attività concertistica come solista e in formazioni cameristiche, ha suonato in trio con Vidusso e Crepax e, in piena guerra, nel ´42, ha fondato un´orchestra d´archi a Milano, la prima che si dedicava alla musica barocca, di cui parla Gianandrea Gavazzeni in un articolo molto commovente, Musica tra le macerie. Affiancava all´attività concertistica quella editoriale, ricercando musiche ancora poco conosciute di Albinoni, Marcello e tanti altri musicisti dell´epoca. Svolse anche un originale lavoro di ricerca sugli armonici, pubblicando un libro sul terzo e quarto suono. E, naturalmente, eseguiva anche musiche dei suoi contemporanei come Ghedini, Malipiero, Bettinelli».

In agosto, al festival di Lucerna, nascerà la sua nuova orchestra. Può parlare di questa formazione? Sono previsti altri cicli a tema?

«Il progetto si sta realizzando magnificamente, con le prime parti che provengono quasi tutte dai Berliner, la base della Mahler Chamber Orchestra nei tutti e con ensemble come quelli di Sabine Meyer o l´Hagen Quartett, che terranno anche concerti di musica da camera. Abbiamo già stabilito la programmazione dei prossimi tre anni, incentrata soprattutto sul legame tra romanticismo tedesco e primo Novecento, da Wagner a Mahler e Debussy».