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Un articolo sui clubs di fans (ma non non siamo fans..siamo abbadiani..che è del tutto diverso...) di direttori d'orchestra..Il CAI ha un posto notevole nel paesaggio.

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Il Messagero - 3 agosto 2001

Non solo rock: anche la musica seria conta tifosi e club accessibili tramite Internet
Voglia di classica on line
Così "fan" tutti
di LUCA DELLA LIBERA

ROMA -
Che in Internet ci siano molti fan club dei divi pop, è un dato oramai assodato: da Vasco Rossi a Baglioni, dai Beatles agli U2, ormai ogni artista possiede l'inevitabile home page, oltre ad una serie di siti, più o meno ufficiali e autorizzati, dei propri ammiratori. E la musica colta? Certo, in termini di fatturato il mercato di chi insegue i divi della bacchetta, della tastiera, dell'ugola o i compositori del passato rappresenta una porzione minuscola rispetto a quello legato alla musica pop. Eppure la forza inarrestabile e la diffusione capillare di Internet hanno ormai coinvolto anche la musica colta: dalle sale concertistiche alla rete, dal loggione al web il passo è stato inevitabile. Non c'è stella del firmamento musicale, del presente e del passato, che non abbia una sua home page più o meno ricca e articolata. Non solo: esistono molti fan club della classica, e la rete offre così agli appassionati la possibilità di entrare a far parte di una comunità virtuale dedicata al proprio artista preferito, direttore, pianista, cantante, compositore che sia, nella quale sono aperti forum telematici sulle ultime imprese discografiche o concertistiche del divo di turno, o riflessioni sul proprio compositore preferito. Prendiamo, ad esempio, il caso d'alcuni direttori d'orchestra. Da sempre circondata da un alone di mistero e ineffabilità, la figura del direttore è quella verso la quale scattano più facilmente fenomeni di adorazione collettiva. L'esempio migliore? Il C.A.I, che batte tutti per completezza e aggiornamento. Attenzione, il Club Alpino Italiano non c'entra! La sigla sta per "Club Abbadiani Itineranti", un'associazione nata nel 1982 e ora in rete, che raccoglie i devoti e appassionati ammiratori del "divo" Claudio. Il loro sito è davvero ricchissimo, una vera e propria miniera d'informazioni in quattro lingue sul direttore milanese. I soci organizzano trasferte per seguirlo ai quattro angoli del pianeta, ne annunciano tutti gli impegni concertistici e discografici, riportano le più importanti recensioni sulle sue esecuzioni, stilano discografie, ospitano dibattiti, fotografie e lettere di vario genere. Se Abbado è l'unico grande direttore vivente ad avere un fan club di queste proporzioni, non mancano associazioni dedicate ai grandi della bacchetta defunti, spesso oggetto di una venerazione non meno intensa rispetto a quella professata per i divi del rock. Ne sono un esempio molte società, in Europa e negli Stati Uniti, dedicate ai grandi direttori. E' il caso, ad esempio, di Wilhelm Furtwängler, il mitico direttore tedesco alla guida dei Berliner Philharmoniker negli anni '50, e di Sergiu Celibidache, il grandissimo artista rumeno scomparso nel 1996, titolare di un fan club giapponese. Sempre in Giappone, Toru Hirasawa ha allestito un sito su Erich e Carlos Kleiber (padre e figlio), tra i più significativi direttori del nostro tempo. Altro terreno fertile per il divismo on line è il mondo del melodramma. Curiosando in rete, abbiamo scoperto che non pochi cantanti hanno i loro fan club: tra gli altri, il soprano Edita Gruberova, e la nostra bravissima Cecilia Bartoli, che all'estero è acclamata come una star del rock. Il divismo on line è meno presente tra le stelle della tastiera o dell'archetto, anche se, curiosando nelle mailing list di alcuni potenti motori di ricerca, abbiamo scovato club interessanti. Da Kissin a Pollini, da Kremer alla Argherich, le discussioni continuano: l'importante, comunque, è non dimenticare l'insostituibile emozione della musica dal vivo.