Grazie alla diligenza dei nostri soci, pubblichiamo adesso una rassegna degli articoli della stampa italiana a proposito del concerto del 31 maggio a Ferrara

La nuova Ferrara
La
Gazzetta di Parma

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Concerto con Cecilia Bartoli
La nuova Ferrara, 2 giugno 2001


Abbado-Bartoli, serata indimenticabile
Emozioni e venti minuti d'applausi
Bravissimi i ragazzi della Mahler

di Alessandro Taverna

FERRARA. Sarà difficile dimenticarlo un concerto come quello dell'altra sera. Per tante ragioni. L'incontro di due star come Claudio Abbado e Cecilia Bartoli, il numero spropositato di bis e chiamate per la cantante e l'orchestra, come per rinviare ancora di un po' il distacco.
Tanta emozione, insomma. Quando dopo due ore di musica se ne vanno i ragazzi della Mahler Chamber Orchestra, gli applausi non sono finiti e gli spettatori non hanno lasciato la sala anche se hanno esaurito tutti i fiori da lanciare sul palcoscenico. Così Abbado per l'ennsima volta riappare, felice e commosso ed è felice e commosso anche il pubblico che si trova davanti e che non vorrebbe lasciarlo ancora andare via. Una cerimonia di chiamate e di applausi che potrebbe non finire mai e che non è neppure una vera cerimonia perché in fondo è semplice e spontanea.
Alla fine è difficile far ordine nelle idee travolti dall'entusiasmo, dalla vertigine, dalle emozioni, dopo un concerto da segnare a lettere d'oro negli annali di Ferrara Musica che pure di appuntamenti eccezionali ne ha dispensati parecchi in questi anni.
Però stavolta si supera ogni previsione con Abbado che sbuca senza frack ma in camicia come tutti i ragazzi che lo aspettano già in palcoscenico, con il coro che ha già preso posto anche se interverrà solo nella seconda parte, perché il maestro ha trovato che così migliora l'acustica. E poi c'è una superstar che dispensa le sue apparizioni in Italia con il contagocce e qui arriva per incontrare Abbado e la sua orchestra di ragazzi, un laboratorio musicale dove ci sono le condizioni ideali per sperimentare, per tentare vie nuove, per sorprendere e per finire con far partecipare il pubblico allo sviluppo di imprevedibili reazioni.
E ci sarebbe anche un programma che con Schubert e Haydn, Rossini e Beethoven sembra attentare ad ogni senso comune. Che ci fa infatti il rondo della Cerentola qui sotto le ingannevoli spoglie da aria di Cerere, a fianco della Seconda Sinfonia di Beethoven? E che ci fa un bis già alla fine della prima parte del concerto? Potrebbe fare storia a sé Cecilia Bartoli: che con l'aria da concerto "Berenice che fai" di Haydn dispiega le doti cospicue di virtuosa e travolge subito per passionalità e bellezza di canto.
Può permettersi tutto Cecilia Bartoli e difatti si permette subito un fuori programma con l'aria dello Spirito dell'Orfeo e Euridice di Haydn. Dopo l'intervallo le toccherà Rossini con lo spettacolo rondò nell'aria di Cerere dalle "Nozze di Teti e Peleo" e la squisita preghiera dal rifacimento francese del Maometto II, dove finalmente interviene anche il coro diretto da Filippo Maria Bersan.
Bisogna allora attraversare venti minuti di applausi - interrotti solo dai due bis concessi dalla cantante - per arrivare alla Seconda Sinfonia di Beethoven. Qui la cura e lo scrupolo dell'interpretazione è spettacolare perché brucia di passione e di amore. E contagiante è la freschezza con cui ci viene offerto questo risultato eccezionale. Beethoven che pulsa di rigore e fantasia.
Con i bis si torna a Schubert ed ancora alle musiche di scena di Rosamunde di cui al principio avevamo ascoltato una soggiogante ouverture, dai poliedrici piani sonori. Sono tutte pagine predilette da Abbado: un intermezzo e una ballettmusik si offrono come un esercizio per approfondire le potenzialità del ritmo. Pagine levigate e cesellate fino a raggiungere un virtuosismo che fa gareggiare i ragazzi della Mco con Cecilia Bartoli.

La Gazzetta di Parma, 2 giugno


L'ALTRA SERA PER IL CONCERTO CON CECILIA BARTOLI

Abbado trionfa a Ferrara


FERRARA - Ben quattro bis, l'altra sera, per Claudio Abbado e Cecilia Bartoli nell'atteso concerto con la Mahler Chamber Orchestra al teatro Comunale di Ferrara. Teatro gremito di un pubblico così entusiasta come non si vedeva da tanto, neppure per il Simon Boccanegra, che pure era stato salutato da un quarto d'ora di applausi. E' stata una grande festa nella quale il pubblico si è stretto attorno al maestro: al termine, con l'orchestra già fuori, l'ha chiamato ancora per due volte, tutti in piedi. La serata accostava pagine del repertorio classico come la poco conosciuta ouverture Die Zauberharfe di Schubert, la celebre Sinfonia N. 2 in re maggiore di Beethoven, a un florilegio di arie di Haydn e Rossini per la voce straordinaria di Cecilia Bartoli. E proprio la cantante romana, al primo incontro italiano con Claudio Abbado, è stata la grande sorpresa della serata, anche perchè nel nostro paese le sue apparizioni sono centellinate. Proprio a causa di un repertorio molto specialistico, che negli ultimi tempi si è spostato verso la musica barocca, Cecilia Bartoli ha fatto fortuna soprattutto all'estero.
Giovedì sera, con brani di notevole difficoltà tecniche (come la scena di Berenice di Haydn o l'aria di Cecere Ah, non potrian resistere da Le nozze di Teti e Peleo di Rossini), la cantante ha mostrato una personalità e una maturità da grande artista. Su ogni frase, su ogni sillaba era evidente lo studio approfondito per il particolare, l'abbellimento, l' espressione: più che in un concerto sembrava impegnata in una recita vera e propria. La sua voce «maschia», il modo in cui si mostra, sono per molti aspetti intriganti. E' stata salutata da applausi interminabili che le hanno fatto bissare un brano di Rossini e l'aria di Cherubino Voi che sapete da Le nozze di Figaro di Mozart.
Claudio Abbado dal canto suo ha diretto i bravissimi giovani musicisti della Mahler Chamber Orchestra con il consueto entusiasmo e con la magia che caratterizzano le sue prove. Sia che diriga i Berliner Philharmoniker sia che diriga un'orchestra di giovani come la Mahler, il Beethoven di Abbado è oggi il più nuovo e il più pensato. Inchioda il pubblico alla poltrona in religioso silenzio.