Il programma dei concerti di Venzia Torino e Shwaz è centrato sul Prometeo, abbiamo pensato ricordare ai nostri amici abbadiani a grandi linee come si presenta l'opera e informarli sulle manifestazioni dell'autunno

I concerti di Venezia, Torino e Schwaz

Il Programma di Milano Musica

Un CD per Nono di prossima pubblicazione


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Musica e Cultura

Luigi NONO tra noi
Appunti su "Prometeo"
Sul programma del concerto di Venezia
<Le prime idee, i primi studi, i primi abbozzi su Prometeo risalgono al periodo che segue immediatamente Al gran sole carico d'amore (1978). Nel periodo segnato dalla mia collaborazione con Luigi Nono-afferma Massimo Cacciari nell scritto 'Verso Prometeo'- abbiamo trasformato i testi infinite volte; li abbiamo accostati divisi spezzati con ogni "cura"; le opere di Nono da Al gran sole sono nel segno di Prometeo, e non solo quelle che esplicitamente lo richiamano Das atmende Klarsein e Io, frammento del Prometeo; lo è più propriamente il suo lavoro: il lavoro con me, ma, soprattutto, quello a Friburgo con Haller e Struss, quello con Alvise Vidolin e con Claudio Abbado, Renzo Piano ed Emilio Vedova>.
Das atmende Klarsein ("La chiarezza che respira", 1981) per flauto basso, piccolo coro e live elettronics fu il primo pezzo in cui Nono usò gli strumenti dello Studio di Friburgo. Si basa su testi scelti da Massimo Cacciari, che pose in rapporto frammenti di laminette orfiche con parole delle 'Elegie duinesi' di Rilke, in greco, italiano e tedesco puntando sulla suggestione dei singoli pensieri, di illuminazioni e associazioni improvvise. Questa meditazione intorno alla condizione esistenziale, si lega a Nono a una musica costruita a sezioni nettamente differenziate, riservate o al picolo coro o al flauto basso. La ricchezza dell'indagine sulle potenzialità materiche del flauto (dai soffi alle eteree sonorità di armonici acutissimi) si affianca al lirismo estatico, decantato per piccolo coro stabilendo una sorta di polarità tra utopia e nostalgia, lirica rievocazione: Das atmende Klarsein vive di questa polarità in un clima sospeso, fragile.
<Per me e Cacciari - diceva Nono a Stoccarda nel 1984 - il Prometeo sul quale lavoro non è l'uomo che porta il fuoco e la libertà. Prometeo è anche un grande problema: si scopre qualche cosa di nuovo ed ecco che gli altri, le istituzioni, hanno subito voglia di istituzionalizzarlo. E si continua a cercare, ci si sbaglia, si continua a camminare, si procede come sull'acqua, senza autostrada. Ma non per risolvere i problemi: questo è compito dell'industria. Io credo nella capacità del pensiero -che è più grande di quanto si immagini- di penetrare profondamente ogni relazione e di scopririvi ancora nuovi orizzonti altre terre, altri abissi>. Inizialmente il progetto Prometeo (deve essere considerato come una sintesi del pensiero creativo degli ultimi anni di Nono) era concepito come una "azione scenica" con palcoscenico costumi e scenografia. Il 25 settembre 1984 -data della prima- non rimaneva più nulla di tutto ciò tranne lo 'spazio sonoro' nella chiesa sconsacrata di San Lorenzo a Venezia. All'interno di questo spazio nudo a quattro metri da terra, la grande struttura in legno chiaro concepita da Renzo Piano. Sul suo pavimento 400 ascoltatori trovano posto su strapuntini rossi. Le pareti alte quattordici metri, reggono tre gallerie circolari nelle quli sono distribuiti cinque cantanti, setti strumentisti, un piccolo coro di solisti e quattro gruppi orchestrali, ognuno composto da dodici quattordici musicisti. Nei pressi dell'altare una grande quantità di apparecchiature per l'elettronica live dello Studio Sperimentale di Friburgo, dozzine di microfoni ed un numero impressionante di altoparlanti attorno al pubblico. Risulta proprio la mancanza di immagini il punto nevralgico dell'immane lavoro che ha per sottotitolo "tragedia dell'ascolto". In tal senso Prometeo propone una concezione nuova del teatro musicale ma al negativo: ogni evento si produce esclusivamente all'interno del suono e coinvolge non l'occhio ma l'orecchio, chiedendo all'ascolto tutta la tensione e concentrazione possibili. Non c'è nè ci può essere una vicenda perchè il tempo di questo Prometeo è "polifonico": intreccia e sovrappone senza alcuna linearità, passato mitico presente ed utopia del futuro secondo prospettive mai univoche. Il Prometeo di Venezia, ridotto di una quarantina di minuti nel corso delle prove, si suddivide in undici sezioni o "isole" della durata compresa tra i 20 ed i 40 minuti. Il testo fa riferimento a Esiodo ed Eschilo ma solo citandoli frammentariamente e "interroga" le parole del tragico greco con una libera parafrasi ispirata ad alcuni frammenti delle 'Tesi di filosofia della storia' di Benjamin. Include fra gli altri autori citati un famoso del 'Canto del destino' di Holderlin. Anche per la molteplicità delle voci presenti è un testo polifonico in cui la musica scava i suoi frammentati percorsi. La drammaturgia dell'opera è tutta nel suono nell'accadere di ogni evento sonoro nello spazio nella composizione dello spazio. L'aspetto teatrale del Prometeo è prosciugato fino ad un limite estremo, conservando del teatro quasi soltanto l'arcana dimensione rituale. Nel suono trasformato, filtrato, frntumato, moltiplicato, proiettato nello spazio si riconoscono come tracce, echi, frammenti alcuni vocaboli tipici dello stile di Nono ma prosciugati, scarnificati alla luce di un radicalismo che conosce i pianissimi al limite dell'udibilità, situazioni statiche lievemente cangianti con interna inquitudine, ma anche rotture improvvise, contrasto (vi sono momenti nei quali il fortissimo irrompe e dilaga). E' una musica posta sotto il segno di una consapevolezza dolorosa, di una tensione problematica che esclude nelle sua lacerazioni ogni connessione consolatoria.
I concerti di Venezia, Torino, Schwaz

15 settembre, Ore 21, Chiesa di Santo Stefano, Venezia
(18 settembre a Torino (dove, a posto di Das Atmende Klarsein, verrà eseguita la Symphonie Nr.1 di Beethoven), 21 settembre a Schwaz)

Das atmende Klarsein (1981)
per flauto e coro
Suite dal Prometeo (1984)
per orchestra, due soprani, contralto, narratore, due voci recitanti
soprani: Rachel Harnisch e Petra Hoffmann
narratore: Peter Hall
Voci recitanti: Daniel Morgenroth e Ulrike Krumbiegel
Flauto: Roberto Fabbriciani
Solistenchor Freiburg/Experimental Studio der Heinrich-Strobel-Stiftung
Maestro del Coro: André Richard
Mahler Chamber Orchestra

Dir: Claudio Abbado

coproduzione La biennale di Venezia / Fondazione Teatro La Fenice di Venezia
(Concerto straordinario per la raccolta di fondi a favore dell'archivio Nono)

Un CD per l'Archivio Nono

A sostegno dell'archivio Nono, su iniziativa di Claudio Abbado, la MUSICOM sta per pubblicare un CD/DVD con una piccola antologia di opere di Nono incise da Claudio Abbado già pubblicate separatamente e ora raccolte apposta su questo CD.

Il Canto Sospeso, Berliner Philharmoniker, Dir: Claudio Abbado
Suite dal Prometeo, Berliner Philharmoniker, Dir: Claudio Abbado
Caminantes, Ayacucho, Gustav Mahler Jugend Orchester, Dir: Claudio Abbado

Per saperne di più sulle opere: cliccare CD Nono

Autunno 2000: Prometeo a Milano

1) Mostra
Arcipelago Prometeo
Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala
Dal 12 Ottobre 2000 (inaugurazione alle ore 18.30)al Lunedì 6 novembre
2) Presentazione di Prometeo
a cura di Paolo Petazzi
Sabato 28 Ottobre 2000, Ore 16
Amici del Loggione del Teatro alla Scala
Via Silvio Pellico 6

3) Video:
Io, frammento dal Prometeo, Una ricognizione, Video di CGianni di Capua, RAI SAT, 1998 (Durata 65min)
Martedì 31 Ottobre, 20.30
Spazio Oberdan, Via Vittorio Veneto 2
4)Seminario/Concerto
Ore 19: La spazializzazione elettronica in Prometeo
(André Richard)
Ore 20.30: Concerto
a) Io, frammento dal Prometeo (1981) coro finale per 12 voci e live electronics
b) Tre vocib (1985 )il maestro del gioco X, XI, XII per coro a capella e live electronica (Parte 7 di Prometeo
e opere di Nono, Togni, Schoenberg, Kurtag, Rihm

Mercoledì 1° Novembre 2000
Ore 19/20.30
Spazio Antologico
Via Mecenate 84/10

5) Concerto
Prometeo, tragedia dell'ascolto
Testo di Massimo Cacciari
Interpreti: Hoffmann, Bair-Ivenz, Fraenkel, Otto, Hall, Jung,
Chaniolleau, Wiesner, Stryi, Dierksen, , Ogawa Helferich, Roemer, Kuhn, Knight, Kasper, Fichter, Solistenchor Freiburg, Ensemble Modern, Dir: Emilio Pomarico, Yoichi Sugiyama; Experimental Studio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWF, regia del Suono, André Richard, Rudolf Strauss, Michel Acker, Bernd Noll
Coordinazione artistica e ideazione del Suono: André Richard
4 Novembre 2000
Ore 20.30
Spazio Antologico
Via Mecenate 84/10
Coproduzione: Milano Musica, Teatro alla Scala, Ensemble Modern, Orchestra e Kultur Ruhr MUsik in Industrieraum, Inventionen 2000, Alte Oper Frankfurt, Wien Modern Festival, Festival d'Automne, Cité de la Musique

Le tre produzioni "storiche"

VENEZIA:
Prometeo, tragedia dell'ascolto (Prima versione)
Testo di Massimo Cacciari
Interpreti: Ade-Jesemann, Bair-Ivenz, Manca di Nissa, Otto, Bolognesi,
Fabbriciani,Scarponi, Schiaffini, Geselbracht, Theus, Scodanibbio, Marini, Heiner Mueller
Solistenchor des Institut fuer Neue Musik an der Staatliche Musikhochschule Freiburg, Chamber Orchestra of Europe, Dir: Claudio Abbado, Roberto Cecconi; Experimental Studio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWF, regia del Suono, Luigi Nono
25 settembre 1984


MILANO:
Prometeo, tragedia dell'ascolto (Versione definitiva)
Testo di Massimo Cacciari
Interpreti: Ade-Jesemann, Bair-Ivenz, Fassbaender, Otto, Gaertner, Rausch,
Fabbriciani,Scarponi, Schiaffini, Geselbracht, Theus, Scodanibbio, Broich, Heiner Mueller
Solistenchor des Institut fuer Neue Musik an der Staatliche Musikhochschule Freiburg, Sinfonia Varsavia, Dir: Claudio Abbado, Roberto Cecconi; Experimental Studio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWF, regia del Suono, Luigi Nono, Hans-Peter Haller
25 settembre 1985

SALZBURG:
Prometeo, tragedia dell'ascolto
Testo di Massimo Cacciari
Interpreti: Ade-Jesemann, Bair-Ivenz, Hall, Otto, Didi, Wilms,
Menzler, Fichter, Buquet, Geselbracht, Wiesner, Stryi, Sluchen, Boris Mueller, Ogawa Helferich, Roemer.
Solistenchor Freiburg, Ensemble Modern Frankfurt, Dir: Ingo Metzmacher, Peter Rundel ; Experimental Studio der Heinrich-Strobel-Stiftung des SWF, regia del Suono, Luigi Nono, Hans-Peter Haller, Rudolf Stauss, Roland Breitenfeld
12 e 13 Agosto 1993



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