Dopo settimane di assenza, eravamo un po ansiosi: come Claudio ci sarebbe apparso ? L'abbiamo visto molto dimagrito, ma pieno di energia e di gioia di tornare alla musica. Ha ripetuto parecchie volte "La musica è la migliore delle terapie", e ci ha accolto con grande simpatia. Scherzoso, vivace, sorridente. Molti amici e familiari avevano intrapreso il viaggio a Berlino , e la delegazione del CAI aveva preparato per lui fiori (rose senza spine), ma anche qualche regalino più sostanzioso per fargli mettere su un po' dei chili persi: parmigiano reggiano, Marmellate. Ha ribadito il piacere che provava a rivederci e ci ha chiesto di dire agli amici del Club e del sito che adesso sta bene, anzi molto bene e in gran forma.
Lo abbiamo verificato sia nel suo modo di dirigere, che ci è parso ancora più energetico del solito, ma anche durante l'incontro: disteso, felice. Insomma abbiamo ritrovato quello che fa il suo grande pregio: la sua semplicità, il suo desiderio di rapporti umani distesi e non mondani, la sua disponibilità.
Certo, dopo questa settimana berlinese, ritorna a riposare un bel mese prima del concerto wagneriano dell'8 novembre, dove lo ascolteremo in brani tratti da Parsifal, Vascello Fantasma e Valchiria, con Bryn Terfel. Ma è tornato, pieno di energia e di gioia di vivere. Dopo il colpo duro che ha subito, si vedeva sulla faccia quasi una liberazione, che fa tacere tutte le voci e le polemiche che hanno accompagnato le ultime settimane, e soprattutto le voci che correvano sul suo vero stato di salute: possiamo testimoniare che abbiamo visto un Claudio Abbado più che mai deciso a fare musica, per la sua e la nostra gioia, ancora per anni e anni. Lo sappiamo bene, noi abbadiani che il meglio -se possibile!- sta ancora per venire! |