La cronaca del Wanderer

Il Wanderer può essere tutti noi.

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Il Wanderer come altri abbadiani, era a Berlino per assistere al ritorno di Claudio Abbado sul podio: più energico che mai!

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La cronaca del Wanderer
N°14

Le retour de l'enfant prodigue !
Claudio Abbado torna a dirigere i suoi Berliner

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Aspettavamo questo momento da settimane: Claudio è tornato a dirigere i Berliner il 3 ottobre scorso, in occasione della Festa dell'Unità tedesca. Ha diretto "Till Eulenspiegel" di Richard Strauss e la Sinfonia Eroica di Beethoven. A questo concerto il Wanderer non ha assistito ma sappiamo da amici svizzeri, austriaci e tedeschi del CAI e dalla stampa quasi unanime che è stato un grande momento di musica e di amicizia.

Eravamo invece presenti ai concerti del 5 e del 6 ottobre, che avevano come tema "La musica è piacere sulla terra". Un tema particolarmente adatto all'avvenimento, visto che Claudio Abbado ci ha comunicato la gioia visibile che aveva a ritornare sul podio!

Il programma assomigliava ad un programma di Concerto di Capodanno, molti pezzi , "morceaux de bravoure", ma anche tanti pezzi poco conosciuti, tra cui i brani tratti da "Chout" di Prokofiev, oppure questo coro stupendo di Beethoven, tratto da "Die Weihe des Hauses" (l'inaugurazione de la casa) opera scritta nel 1822 rielaborata a Vienna in occasione dell'inaugurazione del "Theater in der Josefstadt", e che annuncia certi momenti del Fierrabras: in breve, cinque minuti di una rara intensità.
Questo concerto corale, vocale e sinfonico ci ha dato l'occasione di constatare una volta di più quanto Claudio Abbado sappia costruire un programma apparentemente facile, ma in realtà con brani poco conosciuti, che stabiliscono tra di loro un sistema di echi diversi , nel tempo, nella tematica, nella scrittura, un programma in realtà molto "culturale", un programma per dirci quanto la cultura può essere anche piacere.

Poi, diciamolo, il regalo del finale del primo atto de "L'Italiana in Algeri", fatto in forma semi-scenica, è stato per noi la verifica - ma c'era veramente bisogno ?- che Claudio Abbado è insostituibile in questo repertorio, con una scienza dei pianissimi, dei crescendi, del ritmo che da quando ha un po' lasciato questo repertorio non ho mai più ascoltato fatto in questo modo. Ci veniva il desiderio di una nuova trilogia rossiniana, soprattutto dopo l'accoglienza delirante di un pubblico tedesco per cui Rossini non è molto di casa.

Ma, anche se voci e coro venivano ad arrichire il programma, questo programma ci è sembrato centrato sulla valorizzazione dell'orchestra e delle sue mille possibilità. Ha dato l'occasione in opere sinfoniche spettacolari come "Chout" che apriva la serata oppure "Till Eulenspiegel" che la concludeva, di mettere a risalto tutti gli strumenti (con una particolare attenzione al corno - per "Till",al flauto,alle percussioni- per Schubert/Maderna) e di verificare la coesione dell'insieme e la risposta agli stimoli dati dal direttore in stato di grazia. Ma anche in occasione di opere più brevi come i pezzi di Stravinski oppure la Polka di Schubert/Maderna, ci faceva ascoltare i singoli strumenti, la capacità incredibile di allegerire il suono, di curare i momenti più delicati, di stimolare i virtuosismi (il primo violino...).L'apice è stato toccato da una interpretazione superlativa dal poema sinfonico di Strauss "Till Eulenspiegel" dove culminano senso drammatico, umorismo , ironia, in una vera esposizione strumentale dove non c'è più sinfonia, ma addirittura Teatro, una messa in spazio musicale che fa capire la storia solo con il modo di suonare, di curare i vari livelli, di rendere presente ogni momento del dramma. L'orchestra risponde in maniera miracolosa ad ogni gesto e ogni espressione del direttore: Una volta di più, abbiamo potuto verificare non solo il valore incredibile di questa orchestra, ma anche anche la fusione che essa ormai ha raggiunto nel rapporto con Claudio Abbado

Claudio Abbado era a dir poco uno spettacolo a se stesso, con un'espressività intensa e quasi sconosciuta nel viso e nella mano sinistra, viveva la musica che nasceva dalle sue mani e faceva con il suo viso capire all'orchestra che tipo di inflessione dare alle note (ci ricorderemo della sua aria quasi spaventata al momento della Morte di Till), non ci ricordiamo di averlo visto mai così estroverso così Bernsteiniano nel modo di dirigere. Tutta la gioia di musicare insieme si leggeva sul suo viso.

Boato e salve di applausi alla fine del concerto di una sala non gremita (il concerto era stato in una prima fase cancellato), applausi verso il suo direttore da parte dell'orchestra, rimasta seduta malgrado l'invito ad alzarsi , e ripetute chiamate con fiori (nostri) per Claudio , anche quando l'orchestra era già uscita.

Programma del Concerto:
Prokofiev:
Brani da Chout, op.21
Scherzo e marcia da "L'amore delle tre melarance"
Stravinskij
Circus Polka
Scherzo à la russe
Rossini
Finale del Atto primo di "L'Italiana in Algeri" (con Daniela Barcellona, Laura Aikin, Lorenzo regazzo etc..)
Beethoven
Marcia Turca e coro dei Dervisci da "Die Weihe des Hauses"
Mendelssohn
Scherzo da "Ein Sommernachtstraum" op.61 Nr 1
Schubert/Maderna
Polka e Galop
Nicolai
Ouverture da "Die Lustigen Weiber von Windsor"
R.Strauss
 "Till Eulenspiegel lustige Streiche" op.28