La cronaca del Wanderer

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Il Wanderer è stato ai concerti dei Berliner e dei Wiener a Salisburgo

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PERSONAGGI
Piero Farulli
Romano Gandolfi
Pierre Boulez
Euro2000
Andrea Concetti

La cronaca del Wanderer
N°12

Fine Agosto a Salisburgo, I concerti dei Berliner e dei Wiener


Fedelissimi, non siamo voluti mancare. Anche se sapevamo dell'assenza di Claudio Abbado ai due concerti (25 e 26 agosto) del Festival di Salisburgo 2000, desideravamo essere presenti ugualmente. E come noi hanno fatto diversi altri soci CAI. Poichè al di là della valenza delle due serate, per quanto riguarda il contenuto dei programmi curato come sempre, lo abbiamo fatto per offrire un omaggio all'orchestra. La nostra tradizionale forte presenza a Salisburgo quest'anno si è dunque concretizzata e volutamente trasformata in un profondo segno d'affetto che attraverso i formidabili Berliner, abbiamo voluto rendere quanto mai tangibile e vivida al loro direttore che per l'occasione è stato sostituito da Bernard Haitink. Tutti si sono 'comportati' come sempre: infatti fra i soci c'è stato chi -come se ci fosse stato Abbado- si è adoperato con grande entusiasmo per entrare alle prove della mattina. E' stato piacevole in quell'occasione rievocare quando gli anni scorsi con grande trepidazione si attendeva l'arrivo nel cortile del Grosses Festspielhaus 'dell'Alfa' del Maestro, per poi fargli capire che ci sarebbe piaciuto poter accedere alle prove. Senza appunto domandarglielo, lui comprendeva e con un eloquente gesto 'intercedeva' presso il portiere attonito e divertito. Questa volta ognuno si è arrangiato come ha potuto evitando di imbattersi nei 'cerberi' posti nei vari accessi. Per quanto concerne i concerti, una sala trabocchevole di pubblico plaudente ha accolto Bernard Haitink in entrambe le serate che si sono tramutate ben presto con il trascorrere della musica, in eventi di gran successo. Soprattutto la secondo che prevedeva oltre alla Sinfonia n.3 di Brahms, l'esecuzione del Don Quixote op.35-variazioni fantastiche su un tema di carattere cavalleresco- di Richard Strauss ha trovato larghissimi consensi. L'interpretazione del brano, pochissimo frequentato quanto sotuosamente bello, era impreziosita dalla presenza di Natalia Gutman davvero straordinaria al suo violoncello e di Wolfram Christ -una nostra grande conoscenza- che con la sua raffinata viola ci ha regalato un'impeccabile esecuzione. I colori smaglianti dell'orchestra che il direttore olandese ha lasciato sprigionare hanno raggiunto vertiginose intensità sonore. Senza insistere nella determinazione di forti contrasti ha intessuto una raffinatissima ed efficace concertazione esaltando così le varie sezioni dell'orchestra e la tecnica formidabile dei suoi strumentisti.
Tra le numerose iniziative del Festival da noi frequentate, segnaliamo il ciclo "Boulez 2000", pensato per ricordarne il 75° compleanno, di cui abbiamo seguito l'ultimo concerto del 18 agosto che vedeva Boulez stesso alla guida della London Symphoy Orchestra. Il senso della catastrofe alla stregua di un denominatore comune racchiudeva l'immenso quanto fascinosamente articolato programma comprendente i "Drei Orchesterstucke" op.6 di Berg, "Clinamen/Nodus" per orchestra d'archi percussioni e celesta della giovane compositrice Olga Neuwirth per concludersi con la Sinfonia n.6 "La Tragica" di Mahler. Con un gesto asciutto, la mano destra spoglia della bacchetta, Boulez ha centellinato l'articolazione di ogni frase musicale senza retorica regalandoci un Mahler secco ma dovizioso di elementi soprattutto di quelli, cospicui nella scrittura del compositore boemo, che si collegano direttamente ai linguaggi della modernità. Con la sua complessa mente scientifica sensazionale sia nella creazione della materia musicale, sia nella sua esecuzione che nella 'spiegazione pratica' , sembra concepire l'interpretazione come il modo per riscrivere tutte le note ed i segni racchiusi nella partitura, comunicando nel contempo con infinita chiarezza il processo per il quale quella materia riesce a diventare musica. Lo spessore della sua personalità ci ha veramente conquistati non solo durante il concerto ma anche nei camerini quando con generosi sorrisi, ed una palese gioia di incontrare la gente rispondeva alle tante domande di uno stuolo di giovani: gli stessi che a fine concerto non smettevano di acclamarlo.
A proposito di figure carismatiche: una straordinaria impressione ce l'ha fornita la pianista Yvonne Loriod Messiaen, vedova del compositore Olivier Messiaen maestro di Boulez, che insieme alla sorella Jeanne Loriod (Ondes Martenot) è stata solista nella Turangalila-Symphonie dello stesso Messiaen presentata nel concerto del 27 agosto dai Wiener Philarmoniker diretti da un indiavolato Zubin Mehta. La straordinarietà dell'esecuzione di domenica mattina è stata decisa soprattutto dalla presenza di questa figura dedicataria della corposa composizione che pareva in ogni momento catturare l'anima dell'autore. Lo ha fatto con religiosa concentrazione, come se stesse per rivelarne ad uno ad uno tutti i segreti. In tal modo la materia incandescente di quel capolavoro, fremeva e spasimava in ogni istante del suo pieno gesto pianistico avvolgente e suadente come un immenso vortice nel quale ha catturato tutta l'orchestra. Un grande trionfo in una sala che stranamente presentava diversi posti vuoti.

Berg, Drei Orchesterstücke op.6
Neuwirth, Clinamen-Nodus (Commissione Boulez 2000)
Mahler: Symphonie Nr.6

London Symphony Orchestra
Dir: Pierre Boulez

Felsenreitschule, 18 Agosto 2000


Rihm: In doppelter Tiefe
Bruckner: Symphonie Nr.7 E-Du
r
Stella Doufexis, Mezzosopran - Anna Larsson, Alt

Berliner Philharmonisches Orchester
Dir: Bernard Haitink
Grosses Festspielhaus, 25 Agosto 2000
R.Strauss: Don Quixote op.35
Brahms: Symphonie Nr.3 F-Dur op.90
Wolfram Christ, Viola - Natalia Gutman, Violoncello

Berliner Philharmonisches Orchester
Dir: Bernard Haitink
Grosses Festspielhaus, 26 Agosto 2000


Messiaen, Turangalila-Symphonie
Yvonne Loriod-Messiaen, Klavier
Jeanne Loriod, Ondes Martenot
Wiener Philharmoniker

Dir: Zubin Mehta

Grosses Festspielhaus, 27 Agosto 2000