La cronaca del Wanderer

Il Wanderer può essere tutti noi.

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Il Wanderer torna da Berlino, dove ha assistito al Requiem di Verdi

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La cronaca del Wanderer
N°16

Nel centenario della morte di Giuseppe Verdi, esecuzione della Messa di Requiem a Berlino

(A momento eccezionale mezzi eccezionali, pubblicheremo due cronache di due Wanderer diversi....)


C'è stato chi il silenzio lo ha chiesto e c'è stato chi lo ha ottenuto senza chiederlo. L'esecuzione della Messa di Requiem da parte di Claudio Abbado insieme ai suoi perfetti Berliner alla Philarmonie ha riservato anche quest'ultima fortissima emozione. Il suo gesto nitido sempre coinvolgente ha catturato talmente il pubblico da indurlo a capire di dover alla fine "raccogliersi" in silenzio. Terminata la sublime musica, Abbado in un certo senso ha continuato a dirigere -sempre superbamente- le 2.000 persone presenti in sala in un corale silenzio per circa un minuto: una pausa durante la quale si è finito proprio per ascoltare il non-suono. Nella Philarmonie la più perfetta sala al mondo per l'acustica, anche l'assenza di quello ha avuto un effetto del tutto eccezionale. E' stata in ogni caso un "tremendo" stacco da fiato sospeso che ha acuito in tutti la tensione quasi spasmodica accumulata nel corso dell'esecuzione. Il capolavoro verdiano è venuto in essere come un sofferto viaggio nell'intimità del mistero del sacro e della morte. Anche il viso stesso del direttore era sovente contratto alla ricerca di un pianissimo che non era mai abbastanza o della massima pienezza di un fortissimo che doveva penetrare come una inclemente sciabolata. A sostenerlo la cristallina potenza del corpo massa orchestrale insuperabile in precisione e chiarezza per legni ed ottoni insieme alla gran massa dei tre cori straordinariamente fusi e duttili. Molto attento alle dinamiche e agli accenti, Abbado ha disegnato i contorni della partitura forgiando impasti terribili e carezzevoli agghiaccianti e delicati. Egli sa che dietro ad ogni personaggio delle opere del compositore Verdi c'è una parte di lui uomo. E' parimenti consapevole che dietro il Requiem c'è esclusivamente Verdi uomo senza nessuna fantasticheria legata alle vicende della trama: è come se ci fosse un vero e proprio velo. E quello che Abbado sabato 27 gennaio è riuscito a squarciare con gesto rispettoso ma teso ad andare fino in fondo nel senso che ogni frase di questo Requiem ha traboccato di vita e di umanità. Alla duttilità di orchestra e coro si è unito un ottimo quartetto di solisti: una tenera Daniela Barcellona, una calda Angela Gheorghiu, un raffinato Roberto Alagna ed un nobile Julian Konstantinov.
G.Verdi . Messa di Requiem

Berliner Philharmonisches Orchester Claudio Abbado

Coro Orfeon Donostiarra
(dir:José Antonio Sainz Alfaro)
Schwedischer Rundfunkchor
Erik Ericsson Kammerchor
(dir: Bo Wannefors)

Roberto Alagna, tenore
Julian Konstantinov,basso
Angela Ghiorghiu, soprano
Daniela Barcellona, mezzosoprano