La cronaca del Wanderer

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Il Wanderer oggi torna da Orange, dove ha visto "Les Contes d'Hoffmann".. !


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La cronaca del Wanderer
N°6

Inno alla bambolaccia ..
"Les Contes d'Hoffmann" a Orange (15 Luglio 2000)

Via..col vento gelido ad Orange...Lottando contro il Mistral che aveva deciso anche lui di assistere a questi "Contes d'Hoffmann", paralizzati dal freddo e avvolti nelle copertine, 8600 persone hanno decretato il trionfo per l'opera di Offenbach, rappresentata per la prima volta ad Orange.

Trattandosi dei "Contes d'Hoffmann", tutto comincia dalla scelta della versione giusta. Da qualche anno, parecchie versioni diverse sono uscite sul mercato. E sembra che ci orientiamo verso delle versioni "miste", fatte ad hoc per uno regista, un direttore, un Teatro. Orange, con le sue esigenze spettacolari, richiede una versione "grand Opera", si torna con qualche modifica, alla vecchia versione Choudens, con rittocchi presi alla versione Alkor..e un'inversione dell'ordine degli atti (Olympia, Giulietta, Antonia..)

Tutto sommato una versione tradizionale assai...Ma Orange, (come Verona tra l'altro), non permette troppe raffinatezze, eccessi di intellettualità, regie ed interpretazioni specialistiche: in questo senso, Savary ha fatto un lavoro molto onorevole, con quel poco di stranezze e di figure oniriche che giustifichino il racconto fantastico e con belle immagini e una buona gestione delle masse corali.

Musicalmente, Michel Plasson (tenuto conto della difficoltà di una direzione dovendo fare i conti con il Mistral insistente), ha proposto un'interpretazione assai lenta, poco dinamica a volte, che costituisce una piccola delusione : da un direttore che ha costruito la sua carriera sull'interpretazione del repertorio francese si poteva aspettare di più. Anche se si percepiscono di quà e di là delle raffinattezze nei colori orchestrali, malgrado le condizioni acustiche pressoché primarie...

Da un punto di vista canoro, lo spettacolo ha risposto alle attese, proponendo un cast molto onorevole, con un Van Dam diabolico, ancora in voce, (salvo all'inizio..), all'emissione perfetta, con una articolazione esemplare del testo: un grande. Se Leontina Vaduva (Antonia) ha sorpreso per le acidità della voce e le difficoltà negli acuti un pò gridati, se Béatrice Uria-Monzon dimostra come sempre un po' di fredezza che impedisce di valorizzare un timbro eccezionale e una bellezza leggendaria, dobbiamo riconoscere che Angelica Kirchschlager (La Muse, Nicklausse)ha dimostrato una volta di più delle doti eccezionali (proiezione , interpretazione, impostazione della voce, emissione, pronuncia), e che Jean-Paul Fauchécourt, più abituato al repertorio barocco che ai ruoli di carattere di Offenbach, ci ha rilasciato un'interpretazione perfetta, con tanto di chiarezza nel dire il testo, e nelle inflessioni dei quattro ruoli di Andres, Cochenille, Frantz, Pittichinaccio.

E poi c'è Natalie Dessay.

E siamo ad un altro livello. Un livello dove la padronanza della tecnica, alleata all'intelligenza strepitosa dell'interprete, permette di rinnovare completamente una parte così fissata come quella di Olympia. A Bastille aveva fatto la bambola ninfomane, e il pubblico crollava dalle risate, ad Orange ci offre la versione "bambolaccia cattiva", con tanto di capricci, di colera, di calci! La Dessay saltella, corre, salta nell'acqua gelida...con inflessioni vocali incredibile, figendo il grido, il pianto cattivo, la raucedine...La voce si è allargata nei centri, e lascia intravedere una futura eroina belcantista (A gennaio sarà "La Sonnambula" alla Scala)...Intelligenza, assoluta padronanza della sua arte, gioventù, vivacità, leggerezza, la Dessay che è oggi la grande Star del canto francese: canta da solo 10 anni. Ha cominciato a Milano, nel 1989, nella seria "Cantoforum" (Fu il suo primo concerto in assoluto) , aveva fin da allora affascinato il pubblico (70 persone al Teatro Litta...). Davanti a Lei si prevede una carriera eccezionale, la nuova Lilli Pons del XXI° secolo.

La Dessay valeva bene il Mistral!

Il Wanderer

Jacques Offenbach: Les Contes d'Hoffmann

Regia: Jérôme Savary
Dir.Mus: Michel Plasson

Interpreti: Dessay, Vaduva, Uria-Monzon, Kirchschlager, Van Dam, Haddock, Fouchécourt, Dune, Garino, Krawetz, Duminy, Leguérinel, MArtin-Bonnet, Bou, Cortez

Choeur du Théâtre du Capitole de Toulouse, Choeur de l'Opéra -Théâtre d'Avignon et des Pays du Vaucluse, Ensemble Vocal des Chorégies d'Orange.

Orchestre National du Capitole de Toulouse