La cronaca del Wanderer

Il Wanderer può essere tutti noi.

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Il Wanderer riferisce della prima esecuzione assoluta di Tre Veglie, di Fabio Vacchi ( 31 Luglio, Salzburger Festspiele)

DOSSIERS

L'album dei nostri ricordi, l'archivio della nostra attività, le nostre emozioni, tutto questo alla pagina
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PERSONAGGI
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Euro2000
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La cronaca del Wanderer
N°11

Prima esecuzione assoluta di "Tre Veglie" di Fabio Vacchi, al Festival di Salisburgo (31 Luglio 2000)

Fabio Vacchi ai Salzburger Festspiele

Nonostante le polemiche che quasi quotidianamente accompagnano la gestione artistica del Festival di Salisburgo, dobbiamo anche essere riconoscenti al suo direttore Gérard Mortier per tutto ciò che con coraggio e costanza riesce a produrre.
Il suo programma ha un orizzonte vastissimo e riteniamo importante che il pubblico internazionale che assiste al Festival abbia l'occasione di conoscere e capire le motivazioni e verificare personalmente la consistenza delle sue scelte.
Relative sono le reazioni del pubblico come relative sono le critiche che leggiamo sui giornali. Ma una critica seria non può restituire solo le reazioni del pubblico (nel bene e nel male) ma restituire obbiettivamente l'accaduto.
Trovo importante ed 'elementare' anche se risaputa e ripetuta questa premessa.
Tra le serate da ricordare con risultati sorprendenti ed emozionanti, il concerto alla Kleines Festspielhaus, il 31 luglio 2000, dell'Orchestre de Paris diretta da Ivan Fischer proponeva "Tre veglie" per mezzo soprano, violoncello e orchestra di Fabio Vacchi, opera commissionata dal Festival, ed era proposta al centro del programma tra due opere di Antonìn Dvoràk: Da tre leggende Op.59, e Sinfonia n.8.
Indubbiamente l'opera di Vacchi è stata oggetto di particolare attenzione da parte del folto pubblico magnetizzato dalle complesse alchimie sonore della partitura.
L'opera è divisa in tre parti: la prima per sola orchestra con molte situazione solistiche, la seconda è una sorta di piccolo concerto per violoncello e orchestra e nella terza c'è l'apparizione del canto intenso e profondo con i versi tratti da "L'isola celeste" di Franco Marcoaldi (Cittadino di Villarsa – Elogio (a malincuore) della cecità – Tragedia al campo Nomadi).
Ovviamente non possiamo addentrarci in analisi particolareggiate ma affermare e cercare di restituire con convinzione il senso vasto, profondo, etereo e labirintico del sorprendente ed esteso itinerario che alterna situazioni ritmiche e sonorità di grande complessità a zone (luoghi veri o immaginari? ) di semplicità, di quite (di tristezza) commoventi.
Ecco una caso di autentica osmosi e reciproca dilatazione dei sensi del testo e della musica; pensiamo che reciproca sia la la gratitudine tra poeta e compositore (o tra poeti, o compositori) e grati siamo agli esecutori per l'altissimo livello raggiunto.
Forse, scrivendone, si eccede; allora cerchiamo di rientrare nei confini del senso di queste poche righe che mirano con decisione ad invitare tutti all'ascolto di "Tre veglie".
E anche un invito alle nostre istituzioni affinché l?opera venga inserita nei normali programmi dei concerti.
Grande ed affettuosa l'accoglienza del pubblico agli splendidi solisti: il violoncellista Rocco Filippini e il Mezzosoprano Anna Caterina Antonacci.

Fabio Vacchi: Tre Veglie (Prima esecuzione assoluta, commissione del festival di Salisburgo)
Anna-Caterina Antonacci, mezzosoprano
Rocco Filippini, violoncello

Orchestre de Paris
Dir.Mus: Ivàn Fischer

Kleines Festspielhaus, 31 Luglio 2000