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La nostra socia Giulia Bassi ha incontrato Andrea Concetti.

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Andrea Concetti

Ritorno a Attualità

ANDREA CONCETTI
concetti.a@libero.it

Una conversazione ritratto, di Giulia Bassi

Una piccola Lettera

E IL "SUO" VOLTO DIVENTA MUSICA
Di Giulia Bassi

<Ad Andrea Concetti non manca nulla: voce, presenza aggressività, scrive Mario Bortolotto a proposito della prova del basso marchigiano a Montepulciano ne Le convenienze e le inconvenienze teatrali di Donizetti -. Volendo sbaragliare ci è perfettamente riuscito; ed è ovvio prevedergli una carriere luminosa di comico>.

Giovane e accattivante dunque. Prontissimo nelle battute che sono fatte di arguzia e di schiettezza. Concetti, quando è alle prese con il palcoscenico comunica quella sicurezza propria di chi lo calca da svariati anni. E' davvero un cantante moderno nel senso più profondo della parola. Proviene da una regione, le Marche, generosa in quanto a voci: da Beniamino Gigli ad Anita Cerquetti, da Renata Tebaldi a Franco Corelli e poi Sesto Bruscantini, vale a dire colui che lo ha davvero instradato trasmettendogli tutta la bellezza del mestiere di cantante. Tra le ormai numerose esibizioni in importanti teatri italiani ed europei, si segnala il suo intenso e continuo lavoro con Claudio Abbado, dapprima a Ferrara come "cover" di Ruggero Raimondi nel Falstaff di Verdi, ruolo ricoperto anche nello spettacolo di quest'anno a Salisburgo- per ritornare ancora nella città estense l'anno scorso nei panni di Don Alfonso nel Così fan tutte di Mozart. Partecipa nelle vesti di Pietro anche alla produzione berlinese del Simon Boccanegra realizzata a Salisburgo e a partire dal 25 maggio a Ferrara, Parma e Bolzano e a Firenze l'anno prossimo. A Concetti chiediamo di esprimere le sue considerazioni in merito al suo lavoro accanto a Claudio Abbado. <Per ragionare del grande valore della personalità musicale di Abbado che per me è immensa, occorre chiarire una questione. Che cos'è un direttore d'orchestra? E' un vigile urbano o un musicista, uno che pensa ad andare a tempo o qualcosa d' "altro" ? Abbado oltre a non essere un vigile urbano, da una partitura come quella, ad esempio, del Simon Boccanegra riesce e creare situazioni musicali assolutamente uniche. L'impressione che si prova è che l'operato di Verdi si incontri per fondersi mirabilmente con l'anima di Abbado. E da qui nascono vere e proprie magie. Sarebbe per me impensabile se non lo avessi sentito e visto, ipotizzare una sintonia così viscerale tra il modo di trattare i sentimenti e la stessa concezione da parte sia del compositore che del direttore d'orchestra. Una perfetta sintonia che non si esplica di certo in uno "scambio epidermico" ma in una profondità ed una ricchezza di sfumature senza pari>. Della partecipazione all'opera verdiana, Concetti conserva un ricordo tutto speciale, in particolare di un momento preciso. <Vederlo dirigere la "scena del Consiglio" è uno spettacolo assolutamente unico , incalza Concetti con un'animosità sorprendente-. Abbado qui si trasfigura come se fosse posseduto. Questo si coglie non tanto dai gesti che non sono certo eclatanti come quelli di tanti direttori-pagliacci. Lui fa tutto con una mano ma è il suo volto che si trasforma: pare proprio che diventi musica. E così la sua immagine così espressiva , tanto che non si può dire in tutta la sua efficacia a parole- arriva a corrispondere pienamente con quello che succede sulla scena. Tutti: dall'ultimo corista ai principali protagonisti diventano energia profonda, assumono letteralmente le sembianze di quei sentimenti universali che urlano. Mi immagino comunque cosa possa essere cantare "in quelle condizioni" la parte di Simone>. Un'opinione ben precisa arriva da Concetti sullo stile di Abbado nel costruire gli spettacoli: <Lavora con una serenità encomiabile. Lui, personaggio gigantesco, arriva il primo giorno alle prove sorridendo e chiedendoci le cose con tanta grazia. Quando insieme anche con Mario Martone abbiamo costruito il personaggio di Don Alfonso (Ndr: nel "Così fan tutte"), non ha mai cercato di imporsi. Non è sicuramente nel suo stile dire: si fa così e basta ma interagisce sempre con noi cantanti e gli orchestrali per essere artisti insieme>.
Tra i suoi impegni spersi in Europa nella prossima stagione: un Don Giovanni al Filarmonico di Verona firmato da Cobelli dove Concetti nei panni di Leporello canterà a fianco di Michele Pertusi.
Lettera del 10/07/2000

Carissimi amici abbadiani,

spero che vi ricordiate di me, sono le 3, 30 del mattino e, trovato il vostro bellissimo sito, ho pensato di mandarvi un caro saluto con grande affetto.
Spero di rivedervi presto, ma nel frattempo continuerò a consultare il vostro (nostro) sito!


Con grande affetto
Andrea Concetti

Lettera del 12/07/2000



innanzitutto grazie infinite per la sollecita risposta al mio saluto. (...)

Intanto io sono a Montepulciano dove hanno allestito, appositamente per me, Le convenienze Teatrali di Donizetti e in cui interpreterò il ruolo en travesti di Mamma Agata! Un ruolo molto divertente, con la regia dell' astutissima Franca Valeri.
Per quanto riguarda il mio futuro (oltre ai prossimi Simon Boccanegra con il Maestro che sicuramente già conoscete)debutterò il ruolo di Don Magnifico della Cenerentola di Rossini a Bolzano, poi sarò a Catania per I Capuleti e i Montecchi di Bellini, poi a Parigi Opera Bastille per Masetto nel Don Giovanni, poi Teatro Massimo di Palermo per Dandini nella Cenerentola, poi Monaco di Baviera per Clemenza di Tito, in seguito vi aggiornerò del resto se vorrete.
Naturalmente siete liberi di inserire la mia mail nel sito.
Qualora vi trovaste nelle vicinanze di un mio spettacolo sarò ben lieto di invitarvi!!

Intanto vi porgo i miei più affettuosi sauti

vostro
Andrea Concetti