La cronaca del Wanderer

Il Wanderer può essere tutti noi.

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Il Wanderer oggi torna da Hannover, dove ha seguito la Maratona di 21 ore del "Faust" di Goethe, nella regia di Peter Stein.

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La cronaca del Wanderer
N°10

La vittoria del testo
Il Faust integrale di Goethe, nella regia di Peter Stein a Expo2000 di Hannover.

Peter Stein ha voluto questo Faust da anni, quasi da decenni, senza mai poter montarlo. Il caso ha voluto che il direttore artistico di EXPO2000, Tom Stromberg sia interessato a quest'impresa alla quale bisognava dare un quadro eccezionale, che possa accogliere sia le lunghissime prove che gli spettacoli in condizioni ottimali. Il progetto ha potuto svilupparsi a partire da EXPO. Nel programma-catalogo dello spettacolo, Stein ne spiega le numerose difficoltà: prima di tutto trovare un produttore e i soldi necessari (25 milioni di DM, 25 Miliardi di Lire) poi trovare i luoghi e gli attori che siano disponibili a vivere un'avventura del genere per due anni e mezzo poi, risolvere il problema del Teatro "ospite". Nessun Teatro ufficiale potrebbe mobilizare le sue forze durante mesi. Bisogna avere un'organizzazione independente, con un "Ensemble Faust" vero e proprio. Infatti, una società è stata fondata apposta per gestire l'insieme dell'avventura. Da Settembre 1999, gli attori, quasi tutti giovani stanno provando ad Hannover, dal 22 luglio, le rappresentazioni sono iniziate ; Lo spettacolo verrà dato a Berlino dal 21 ottobre 2000 al 15 luglio 2001, poi a Vienna dall' 8 settembre al 16 dicembre 2001. Ci sono due modi di vedere lo spettacolo: La cosidetta "Maratona": 21 ore di presenza tra il sabato alle 15 alla domenica alle ore 23.15, e la versione detta "Sushi"(L'espressione è di Peter Stein) fatta in sei serate di circa 3 ore 30 ciascuna ! Non bisogna dimenticare che Faust, è un pezzo da più di 12000 versi la cui durata totale è di 15 ore (pause escluse). Il progetto di Stein è un'impresa se non faustiana, almeno degna di Prometeo!

Il luogo: una hall dell'EXPO, la hall 23, completamente dedicata all' impresa : lunga 300m , larga 120, alta 12 m . All'interno, si rappresenta in due spazi utiilizzati alternativamente: due spazi rettangolari di circa 70m di lunghezza per 30m di larghezza, circondate da immensi sipari di velluto nero e separate una dall'altra da un corridorio largo 5 m .il resto è dedicato alle quinte, e alla zona pubblica (Foyer, ristorante) . Stein ha previsto per ciascuna delle scene un rapporto diverso con il pubblico: ci muoviamo senza tregua da uno spazio all'altro, dove le gradinate sono ogni volta disposte in modo diverso. Lo spettattore è talvolta seduto, talvolta in piedi, talvolta anche a tavola davanti ad un bicchiere di vino e un pezzo di formaggio. Le scene sono ogni tanto in fondo, ogni tanto in mezzo, ogni tanto in altro: ogni 45 minuti circa, c'è un cambiamento di visione!
Il testo di Goethe è infatti così variegato, così ricco, così mutevole che richiede un rapporto sala/palcoscenico ogni volta diverso. Il Faust è anche (fin dall'inizio Prologo sul Teatro) indiscutibilmente un testo sul Teatro ed i suoi limiti, ma anche tutti i suoi "possibili". Andare fino a fondo nell'esplorare il possibile, ecco quello che Stein ha voluto fare per tutto il suo lavoro. Così il suo Mefisto è un diavolo da Teatro, il suo inferno è un inferno per bambini, con demoni di carta pesta e gola a forma di pesce feroce, il ventre della balena....Fin dal prologo, la regia avrà cura di ricordarci dove siamo ! Pero, bisogna avere un certo coraggio per osare mettere in scena l'ascensione di Faust nel Cielo, con tutti i personaggi soliti degli affreschi medioevali, più insoliti sul palcoscenico; un'ascensione-vortice a forma di cupola con delle scene delle anime tutte bianche come nei nostri sogni più serafici...Bisogna osare, certo ! Ma Goethe aveva osato prima di Stein!

Con un così lungo cammino, passiamo da momenti di spettacolo puro (la sfilata del Carnevale, oppure Carnevale dei Miti, la prima Notte di Walpurgis, con il suo ritmo meccanico-diabolico, la passeggita di Pasqua ), a momenti più raccolti al limite della noia (La secoonda Notte di Walpurgis), oppure momenti sublimi di poesia assoluta (l'alzare del Sole all'inizio del Faust II ), momenti di Teatro puro e di pura gioia del testo(tutto l'episodio di Elena) , passiamo dal riso all'angoscia du rire, del rifiuto alla commozione estrema. Nell'insieme, ci sono certo momenti meno riusciti, più difficili, ma si rimane comunque fascinati, prigionieri da quello che chiamo il Miracolo di Goethe. Stein ha présentato un Faust tutto sommato convenzionale assai o meglio, una visone tradizionale della storia del Faust. Tutto il Faust I è tra l'altro sotto quest'aspetto molto sorprendente con la sua linearità, con la totale assenza di sorpresa teatrale, con la volontà di raccontare la storia senza intervenire troppo;Nel Faust II invece, il lato sfrenato della storia permette al regista ogni tipo di fantasia : tutto questo è stato notato e anche criticato da buona parte della stampa tedesca, ma anche della stampa francese che sottolinea, al mio parere sbagliando, che il testo e il suo spessore viene dimenticato e nascosto sotto il peso della macchina teatrale e dei pupazzi ! Il Wanderer non è così purista ! Il Wanderer ha (ri) scoperto, sconvolto, un testo che era stato sepolto sotto le macerie della memoria scolastica, un testo miracolo ! Che tutti quelli che osano denigrare il suono e il ritmo della prosodia tedesca ascoltino questo testo potente, riempito di assonanze, di giochi sui sensi, sui suoni, sulle parole nella sfera della poesia sublime e della musica del verbo. Schiacciati dalla gioventù e dalla freschezza di un testo scritto per buona parte (il Faust II) da un ultra ottantenne ci lasciamo andare al ritmo della lingua, alla musica delle parole, al gioco degli attori eccezionali, :il giovane Chritain Nickel, sostituto del grande Bruno Ganz se la cava con gli onori, anche se gli manca la maturità quando interpreta il vecchio Faust (Faust I)! La giovane  Dorothee Hartinger , Gretchen-donna bambino staordinaria , riesce a farci aderire anche al testo finale del Faust I, così facilmente ridicolo quando non viene detto da attori di eccezionale livello , oppure la Elena tragica di Corinna Kirchhoff, la cui bellezza serve un personaggio alla Deneuve ! Senza dimenticare certo i tre Mefisto (tre si dividono la parte) con una segnalazione particolare per l'inquietante Robert Hunger-Bühler.

Dunque, questo Faust è una vera follia, follia delle grandezze di Peter Stein, senza alcun dubbio, follia di un Goethe che non ha più nulla da perdere, gloria di 80 anni che dice la sua al Mondo intero, anche a Dio, usando tutte le forme teatrali possibili: barocco, tragedia, dramma borghese, commedia, burla, riso, lacrime. C'è di tutto, C'è ne per tutti ! E si rimane a bocca aperta, trascinati tra il serio e la farsa, tra il cervellotico e la canzonetta, e dopo 21 ore di presenza nel Teatro, ci viene una sola voglia: quella di vedere il Faust continuare, un Faust 3, 4 , 5...Ecco lo spettatore, vampirizzato anche lui da questa Diavoleria !


Faust:

Regia:Peter Stein
Scene: Ferdinand Wögerbauer (Faust I)
Stephan Mayer (Faust II)
Costumi: Moidele Bickel
Faust: Christian Nickel
Gretchen: Dorothee Hartinger
Mefisto:
Johann Adam Oest
Robert Hunger Bühler
Christine Oesterlein
Elena: Corinna Kirchhoff