Club Abbadiani Itineranti

Così fan Tutte

La replica del 12 febbraio

Così: Scena finale (Ulivieri, Polverelli, Remigio, Workman)

Prima la cronaca...

Presenti in sala 170 abbadiani itineranti, tra cui un Presidente del Consiglio, assediato da un'altra Presidente, la nostra, la cui timidezza (?) è leggendaria, come ricorda l'articolo sotto (evidenziato in rosso) :

 

D'Alema a teatro per Abbado
"Occasione da non perdere"

 

Il pubblico delle grandi occasioni ha fatto da contorno alla terza rappresentazione al Teatro Comunale del "Così fan tutte" di Mozart, diretta dal Maestro Claudio Abbado. Presenza di rilievo quella del presidente del Consiglio Massimo D'Alema, accompagnato dalla moglie Linda Giuva. E tra i tanti personaggi illustri segnalato anche il presidente della Rcs Cesare Romiti e presenti il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il direttore artistico del teatro San Carlo di Napoli, Luigi Mayer, il ferrarese Dario Franceschini, sottosegretario alla presidenza del governo D'Alema. Arrivato alle 20.03 con una manciata di minuti di ritardo sull'apertura prevista alle ore 20 della rappresentazione, il presidente D'Alema si è subito diretto nel palco 12 messo a sua disposizione dal Teatro. Una sola battuta prima di entrare nel palco, per lui, grande appassionato di musica classica e opera lirica: "Abbado qui in Italia è sempre un'occasione da non perdere". Poi ha seguito con i tanti presenti lo spettacolo che ha registrato il maggior afflusso di pubblico tra le rappresentazioni finora eseguite (era l'unica fuori abbonamento). Uno spettacolo quello di ieri sera che prevedeva un piccolo cambio del cast: le due "sorelle ferraresi" dell'opera, Fiordiligi e Dorabella, interpretate nelle prime due rappresentazioni da Melanie Diener e Anna Caterina Antonacci, sono state sostituite dal soprano Carmela Remigio e dal mezzosoprano Laura Polverelli. Il presidente del consiglio D'Alema, dopo la rappresentanzone accompagnato dal sindaco Gaetano Sateriale e dal presidente del Teatro Alessandra Zagatti si è trattenuto con il Maestro Abbado. Nota di cronaca, durante la pausa, era stato invitato dalla presidentessa del Cai (club abbadiani itineranti) Attilia Giuliani a riscriversi al Club. Infine, appena dopo lo spettacolo ha lasciato a nostra città. (d.p.)

 

Poi la Critica...

La Nuova Ferrara, 14 Febbraio :

Due nuove sorelle da applausi
Remigio e Polverelli super

di Alessandro Taverna

FERRARA. Stelle filanti sul "Così fan tutte" di Claudio Abbado - in scena stasera per l'ultima volta con inizio alle ore 20 - e sabato con due nuove emozionanti sorelle nello spettacolo diretto da Mario Martone ed una lunga scia di applausi. Meritatissimi.
Facile applaudire questo "Così fan tutte". Più difficile parlarne ancora nel ricordo bruciante delle prime sere. Ma ostinandosi a fare un po' di ordine allora questo Così fan tutte è scandalosamente familiare. Si, li sbaraglia tutti anche per spontaneità e freschezza ma il segreto è piuttosto nel lasciar riaffiorare questa natura nascosta dalle lacche e dalle colle dell'interpretazione che prescrivono simmetrie di coppie o percorsi iniziatici. Perchè vergognarsi tanto di questa opera buffa nata in un clima di complice familiarità fra compositore e librettista che alla prima avevano gli interpreti delle prime assolute di Nozze e Don Giovanni e mettono su un'opera buffa con tutti i numeri prescritti dal genere dell'opera buffa, ma a colpi di genio e di sprezzatura? Come non averlo avvertito prima che non c'è bussola per orientarsi se non nel presente assoluto di una favola?
Ed ecco che Abbado lascia che la musica scorra, che il teatro contagi pezzi d'assieme e recitativi, che l'orchestra ritrovi la trasparenza di un'orchestra da camera capace anche di modi sbrigativi - e si potrebbe aprire un capitolo sul gioco a far riaffiorare quella fanfara che parte fin dall'ouverture dopo aver scandito come in una nuvoletta il motto dell'opera - e di lasciare incrinare il gioco in stupefacenti miniature che sorreggono il canto e con una spontaneità disarmante.
E fa male perfino parlare di trucchi perchè non ci sono artefici ma conquiste fatte con il cuore in questo spettacolo. Il Don Alfonso portentoso di Andrea Concetti che ci fa ricredere sul fatto che l'amico filoso debba essere vecchio e non magari un agile e frenetico Papageno, capace di aiutare a creare le situazioni e i travestimenti. La Despina di Daniela Mazzucato che invece non ci sposta dall'aspettativa di una soubrette spiritosa e spiritata e sta benissimo così. Come il Guglielmo di Nicola Ulivieri, così trascinante eppure così puntuale nello stare a questo gioco pericoloso. E il Ferrando di Charles Workman, sempre sul punto di farci soffrire perchè per lui il gioco qualche volta si fa davvero pericoloso ma per la voce. Ed infine le due sorelle che sabato sera erano Carmela Remigio e Laura Polverelli. Peccato che siano solo per una sera. Perchè il «Così fan tutte» immaginato da Martone su questa zattera inclinata sull'orchestra e con quei due letti sospesi nel vuoto non è più lo stesso con loro due, attratte da una irresistibile complicità.
Poi ciascuna ci mette del suo: Dorabella la sensualità e un fraseggio sempre impeccabile; Fiordiligi l'inquietudine e una emozionante tensione espressiva. Poi vengono gli applausi. Tanti.

 

 

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