Il 29 Novembre scorso, alla Philharmonie, Claudio Abbado ha diretto per la prima volta Parsifal.

Tutta la stagione è segnata da Parsifal, che verrà rappresentato in forma scenica a Salisburgo (Festival di Pasqua) con i Berliner Philharmoniker e durante l'estate a Edimburgo, in forma concertante a Lucerna (in queste due ultime città con la Gustav Mahler Jugendorchester)


Tappa 1: Gli strumenti di base
Tappa 2: La trama
Tappa 3: Un testo di Claudio Abbado
Tappa 4: Un giorno a Bayreuth
Tappa 5: Un testo di V.Mascherpa

Tappa 6: Un lessico per Parsifal


Inoltre:

Critiche dei giornali tedeschi
Il
Wanderer a Berlino (in francese)

Testo di Ermanno Gloria

Testo di Vittorio Mascherpa


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Verso Parsifal (1)
Parsifal, appunti per una cronologia

1882: Bayreuth: Prima rappresentazione assoluta

1903: New York, MET Prima rappresentazione fuori Bayreuth
1914: Berlin (1° gennaio)
Paris (4 gennaio)
Milano (Scala) (9 gennaio) (T.Serafin)
Wien (14 gennaio)

Nel 1903, oltrpassando l'esclusiva di Bayreuth, il MET presenta una rappresentazione di Parsifal, imitato poi da molti teatri americani .. A partire dal 1913 il diritto di esclusiva di Bayreuth, difeso da Cosima Wagner, cade, e tutti teatri europei rappresentano Parsifal.

Al Teatro alla Scala, Parsifal è stato diretto da:

Arturo Toscanini (1903) (versione concertante del Preludio e dell'atto III)
Tullio Serafin (1914) (1940)
Ettore Panizza (1922) (1948)
Arturo Toscanini (1928)
Gino Marinuzzi (1936) (1944)
Wilhelm Furtwängler (1951)
André Cluytens (1960)
Wolfgang Sawallisch (1971)
Riccardo Muti (1991)

Al Festival di Bayreuth, Parsifal è stato diretto da molti direttori famosi, tra cui riteniamo:

Hermann Levi (1882, 1883, 1884,1886, 1889, 1891,1892,1894)
Felix Mottl (1888, 1897)
Karl Muck (1901-1930, ogni anno)
Siegfried Wagner (1909)
Arturo Toscanini(1931)
Richard Strauss (1933)
Wilhelm Furtwängler (1936-1937)
Hans Knappertsbusch (1951, 1952, 1954-1964)
André Cluytens (1957, 1965)
Pierre Boulez (1966 -1968, 1970)
Eugen Jochum (1971-1973)
James Levine (1982-1886) (1988-1993)
Daniel Barenboim (1987)
Giuseppe Sinopoli (1994-1999)

Tra le regie famose, notiamo quella originale (con le scene della cerimonia del Graal ambientate in una copia del Duomo di Siena, di Max Brückner e Paul Joukovski), quella molto contestata al suo tempo di Heinz Tietjen e Alfred Roller, quella di Wieland Wagner che è stata rappresentata a Bayreuth fino al 1973. Dal 1973, Wolfgang Wagner ha commesso due regie che è meglio dimenticare, mentre Goetz Friedrich ha proposto per il centenario nel 1982, una regia interessante che rompeva con la "circolarità" delle rappresentazioni del Graal, e offriva una visione aperta del finale.

Infine segnaliamo la regia di Rolf Liebermann per Ginevra nel 1982, che propone una visione "post-atomica" del dramma. Ma nell'insieme, non possiamo segnalere regie che fanno storia nell'era post-Wieland, salvo forse quella di Robert Wilson ad Amburgo

Quelli che sanno il francese potranno con molto interesse leggere il numero di gennaio-febbraio 1982 della rivista "L'Avant scène-Opéra" dedicato a Parsifal oppure "Le voyage artistique à Bayreuth" di Albert Lavignac


Parsifal: un'opera particolare

Tre punti esemplari:
Alla fine del primo atto di Parsifal, la tradizione vuole che il pubblico non manifesti il suo consenso con applausi, così si fa a Bayreuth, così si dovrebbe fare in tutti teatri, visto la natura molto raccolta del finale del primo atto.
Parsifal non è un opera, è un Bühnenweihfestspiele, un Festival scenico sacro.
Parsifal, unica opera composta per il Festspielhaus di Bayreuth, verrà rappresentata altrove solo all'inizio del XX° secolo, cioè 21 anni dopo la prima.
In ogni caso, una volta nella vita (forse di più) bisogna andare ad ascoltare Parsifal al Festival di Bayreuth, l'esperienza è unica, molto particolare, e lascia un ricordo indimenticabile, qualsiasi sia la qualità musicale e scenica...

Tutto questo da un colore particolare a "Parsifal", opera difficile - tra le più difficili del repertorio - mistica, misteriosa, alla costruzione drammaturgica pero assai semplice: ignoranza, iniziazione, sapere, tipica dell'opera di formazione, ma di una rara complessità teorica, cosicché i dibattiti attorno a Parsifal non sono mai chiusi, visto l'ambiguità dei personnaggi principali, Parsifal, Kundry, Amfortas.
Anche musicalmente, le visioni sembrano molto contrastate, da quella molto religiosa e grave di Knappertsbusch, a quella molto secca, chiara e dinamica di Boulez. Le durate complessive vanno da 3 ore circa (Boulez) a più di quattro ore  (Toscanini, Levine)

Il primo passo verso Parsifal

Se non conoscete ancora Parsifal, meglio prima leggere un riassunto dell'opera (accessibilissimo, in tutti i dizionari della lirica) oppure leggere il programma della produzione scaligera del 1991. Poi ascoltare tutta l'opera, insistendo sulle parti meno spettacolari, ma molto importanti come il racconto di Gurnemanz del primo atto, lontano eco del racconto di Wotan nel II° atto della Valchiria, da seguire con il libretto in mano, che è la chiave della comprensione dell'opera e che musicalmente è costruito su tutti i Leitmotiv dell'opera.

Vi rimane da scegliere la vostra versione primaria del Parsifal (per informazione, la mia fu quella di Solti, che rimane cara al mio cuore)

Non posso che consigliare per cominciare la versione Knappertsbusch, che rappresenta uno stato ultimo e perfetto della grande tradizione di Bayreuth anni 50 (Teldec, 4 dischi, Windgassen, Mödl, Weber, London, Uhde, Van Mill, Bayreuth 1951).

Per quelli che sono amanti del bel suono, consiglio la versione Solti, cantata in modo eccelso da Crass, Frick, Ludwig, Kollo, con i Wiener Philharmoniker, quando DECCA era la regina del suono stereo, e agli amanti della musica pura, ma senza grande vita e con cantanti discutibili, la sontuosa versione Karajan, con i Berliner Philharmoniker: il finale è sconvolgente.

Benché sia una delle più sorprendenti e interessanti del mercato, la versione Boulez (Bayreuth 1970) non conviene a chi si avvicina a Parsifal: meglio cominciare da qualcosa di più classico, e ascoltare Boulez quando l'opera è ben conosciuta e che l'orecchio è ben abituato.

Le produzioni più recenti di Bayreuth (Levine, Barenboim..)non aggiungono granché agli illustri predecessori.

Poi ovviamente, richiedeteci l'unico pezzo suonato dai Berliner con Claudio Abbado, il Preludio, durante il concerto Wagner di Novembre 2000 alla Philharmonie.