Un articolo di Alesandro di Gloria, uno dei tre giovani venuti a Bolzano ascoltare dal vivo Claudio Abbado, e la cronaca del nostro socio e amico Roberto Rinaldi

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Simon Boccanegra a Ferrara, Parma, Bolzano
L'Ora di Palermo, 10 giugno


L'ORA 10 Giugno 2001

Bolzano chiude per quest'anno la tournée italiana di Abbado

IL "MAESTRO" SCOMMETTE SUI GIOVANI

Dopo un silenzio di cinquant'anni col verdiano Simon Boccanegra giovedì sera risuonava al Nuovo Teatro Comunale di Bolzano la musica lirica, quella vera, diretta dal grande Claudio Abbado. Il maestro milanese ha ottenuto un vero e proprio trionfo personale, scontato naturalmente: solo lui infatti è stato capace dal 1971 (Teatro alla Scala) ad oggi di rendere questa complessa partitura esaltandone ogni minimo particolare così da ottenere un risultato sonoro e drammaturgico ineguagliabile, oggi arricchito da una maturazione trentennale che ha aggiunto alla perfezione sonora un impalpabile alone di drammaticità. "Tutto finisce" recita Simone, e la morte, dilagante, nella concertazione di Abbado, la si avverte e ti tocca il cuore, commuovendo l'anima. È raro che alla fine di un'opera, quando il maestro abbassa la bacchetta, il pubblico stia completamente in silenzio ed immobile per prolungati secondi prima di esplodere in boati di esultanza e urla di bravo. Quando accade significa che si è verificato un miracolo: l'arte, celebrata a livelli di estrema grandezza è capace di sublimare l'animo di una persona portandola a vivere per qualche ora oltre tutto, sopra tutto. Così, poco importa se il cast non era omogeneo e alcuni cantanti non sono stati in grado di reggere la parte, se le scene e la regia non sempre risultavano convincenti; la sola musica ha vinto.
Abbado da alcuni anni opera soprattutto per i giovani, fondando orchestre e aiutando i talenti in difficoltà con borse di studio; per raggiungere il risultato di cui sopra, a Bolzano, ultima tappa di una tournee partita da Ferrara e proseguita a Parma, ha potuto contare sulla Mahler Chamber Orchestra di cui fanno parte giovanissimi musicisti provenienti da tutto il mondo. Il maestro si fida dei giovani, come dargli torto? È infatti grazie a loro che potranno esistere nel futuro orchestre di altissimo livello capaci di eseguire la musica con la perfezione necessaria. A proposito in teatro erano presenti circa cento Abbadiani itineranti facenti parte dell'omonimo club (C.A.I.) che organizza trasferte in tutto il mondo per seguire il maestro: sono loro che hanno organizzato, dopo la rappresentazione, una festa in onore di Claudio Abbado titolata "Musica e Gioventù"; all'arrivo del maestro ancora applausi (dopo i venti minuti di tripudio in teatro e il lancio di oltre trecento rose) e l'esibizione per lui dei tre migliori allievi dell'Accademia di perfezionamento di Bolzano da lui stesso voluta e fondata insieme a quella di Ferrara, attiva, e Palermo, ancora inesistente. Nella stessa occasione altri giovani appassionati, tra cui una ragazza serba, hanno avuto l'occasione di conoscere di persona il maestro, coronando il loro sogno. Abbado e i giovani, un connubio perfetto che ha dato i suoi frutti e che ne darà ancora: il maestro ha ancora molto da dare alla musica e a tutti noi.


Cronaca di Roberto Rinaldi


Cronaca di un viaggio in compagnia del Simon Boccanegra


Seguire tutte le rappresentazioni del Simon, da Ferrara a Parma, fino a Bolzano, è stato come affrontare un viaggio dentro l'universo delle emozioni. Un peregrinare incessante attratto dalla bellezza della musica, quasi fosse una sirena incantatrice, tanto era forte il richiamo provato. Dalla prova generale di Ferrara fino al trionfo finale di Bolzano, è stato tutto un susseguirsi di suggestioni incomparabili: ogni sera la musica accendeva in me, in tutti noi abbadiani, nel pubblico delle tre città gemellate dal doge genovese in nome di una collaborazione proficua, un sentimento di appagamento gioioso, liberato.
Ogni Simon aggiungeva qualcosa in più al precedente, si arricchiva di sfumature, di aggettivi musicali, di respiri sonori; tanta fatica premiata da applausi ripetuti. Un dato di cronaca: circa un'ora e trenta minuti complessivi di battimani per cinque rappresentazioni, un record assoluto. Vivere queste giornate insieme al cast, ai coristi, ai tecnici, a tutte le masse artistiche, al Maestro, timoniere di una nave salpata dal Teatro Comunale di Ferrara, per approdare in mezzo alle Alpi di Bolzano, resta un'esperienza indimenticabile. Ogni minuto di questa spedizione rappresenta un momento di gioia, di entusiasmo collettivo, un sentimento di appartenenza ad una sola grande famiglia. A Ferrara è nato questo Simon, dopo lunghe infaticabili prove, a Parma c'era l'anima di Verdi che attendeva di rivedere un suo capolavoro. Da un palco del Teatro Regio si è sentito esclamare: "Se fosse vivo ancora Verdi, scritturerebbe Abbado. Verdi lo voleva così il Simon Boccanegra". Le bandiere sventolanti con scritto "Viva Verdi", le lunghe fila al camerino per ringraziare il Maestro. E infine Bolzano, ultimo porto del viaggio: trecento rose per festeggiare la conclusione e la bravura di tutti, la festa con l'emozione palpabile sul viso di Claudio Abbado, alla vista dei tre allievi dell'Accademia di perfezionamento musicale, la concentrazione assoluta nell'ascoltare il loro saggio di bravura, e infine il suo personale ringraziamento per un regalo che nient'altro poteva sostituire la gioia provata. I giovani sono gli eredi artistici della lunghissima carriera del Maestro, quei giovani grati di poter suonare insieme e memori di lasciare un'impronta indelebile nella storia musicale dei nostri giorni.
Roberto Rinaldi