Grazie alla diligenza dei nostri soci, pubblichiamo adesso una parte degli articoli usciti nei giornali locali e nazionali sul Simon Boccanegra.

Le critiche alla prima
Le
critiche al concerto del 31
Le critiche al concerto del 31 (2)
Le
critiche di Parma
Le cronache di Bolzano

Le cronache di Bolzano (2)
Bolzano: Critiche

Articolo de L'Unità

In forma di bilancio

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Simon Boccanegra a Ferrara, Parma e Bolzano
Il Mattino dell'Alto Adige, 6 giugno, attorno a Boccanegra


Si chiama Milijana, è una giovane studentessa di Banjaluka, in Bosnia Erzegovina, e il suo sogno è sempre stato quello di venire in Italia per conoscere Abbado e ascoltare la sua musica dal vivo. Grazie agli abbadiani e per diretta intercessione del maestro, sarà ospitata a Bolzano domani in occasione della rappresentazione del «Simon Boccanegra» di Verdi. Milijana è una ragazza serba che vive in Bosnia, incontrata sul web grazie al sito www.abbadiani.it, su cui è capitata rimbalzando da un indirizzo all'altro della rete. In questo modo aveva già incontrato un'amica, Milena, che a San Paolo del Brasile aveva potuto assistere ad un concerto di Claudio Abbado proprio un anno fa rimanendone colpita più che mai. Ora le due amiche sono socie del Club e Milijana, dopo una vera e propria corsa ad ostacoli contro la burocrazia e le leggi che regolano l'entrata in Italia di stranieri di Paesi che non fanno parte del trattato di Schengen, finalmente ha ottenuto il visto. E questo grazie anche all'affettuoso interessamento di Claudio Abbado. Milijana realizzerà il suo sogno di conoscerlo e ascoltarlo dal vivo. La giovane parteciperà dunque a Bolzano alla festa che si sta organizzando dopo la rappresentazione in teatro. Una festa che è stata chiamta «Musica e Gioventù», dedicata ai giovani, sia a coloro che alla musica dedicano il proprio studio e il proprio talento, come musicisti o come musicologi e critici musicali, sia a coloro che semplicemente la amano e la coltivano. Un piccolo gruppo di giovani che si sono perfezionati nei corsi dell'Accademia di Bolzano faranno una sorpresa «musicale» al Maestro, mentre, insieme a Milijana, ci saranno altri due studenti universitari, una ragazza di Perugia, Elena, e un ragazzo di Palermo, Alessandro, accomunati dalla grande ammirazione per l'arte interpretativa di Abbado. Milijana ha vent'anni e ha scritto tante lettere piene di entusiasmo e di sensibilità, con un modo insieme fresco e profondo di esprimere concetti, idee e sentimenti, nati dall'ascolto della musica e in particolare dalla musica eseguita da Claudio Abbado, conosciuto per ora solo in esecuzioni registrate. Milijana ha scritto che Claudio Abbado significa moltissimo per lei e che nei momenti in cui ha avuto la tentazione di darsi per vinta, durante gli anni della terribile guerra nel suo Paese, la sua musica l'ha riportata indietro alla voglia di vivere, di provare gioia, di credere al futuro. Nessun altro direttore d'orchestra come lui ha saputo farla piangere, o balzare sulla sedia; le ha insegnato ad «afferrare» l'intero universo e a portarlo dentro di sé, per poi condividerlo con gli altri. E' una volta di più la conferma che il «fare musica insieme», concetto tanto caro a Claudio Abbado, non è applicabile solo a chi suona ed interpreta la musica, ma anche a chi l'ascolta e la elabora secondo il proprio sentimento e la propria sensibilità, sentendo il bisogno di comunicare e condividere con gli altri la propria esperienza.

Il Mattino dell'Alto Adige, 6 giugno, la festa del CAI

Grandi preparativi sono in corso per la festa del Cai, ovvero il Club Abbadiani Itineranti che a Bolzano sono guidati dal loro attivissimo portavoce Roberto Rinaldi. «In questa occasione abbiamo anche deciso di festeggiare i giovani delle accademie musicali che Claudio Abbado ha fondato - precisa Rinaldi - Il Club Abbadiani Itineranti, che da 1995 segue in tutto il mondo l'opera interpretativa del Maestro Claudio Abbado e ne sostiene iniziative e progetti in campo culturale, conoscendo la sua grande sensibilità per i giovani e la loro formazione musicale, ha pensato di rendergli omaggio con una festa a loro dedicata. La festa si svolgerà al termine della rappresentazione di Bolzano del Simon Boccanegra e avrà come ospiti d'onore da una parte tre giovani musicisti, scelti fra i migliori che hanno seguito i corsi di perfezionamento presso l'Accademia musicale di Bolzano, nata proprio su un progetto di Claudio Abbado, che stanno preparando al Maestro una sorpresa in musica, e dall'altra tre studenti universitari soci del Club, che non hanno ancora mai ascoltato Claudio Abbado dal vivo». Sempre domani, in occasione della rappresentazione a Bolzano del Simon Boccanegra, la fondazione Nuovo Teatro Comunale e l'Auditorium provinciale hanno organizzato una giornata di studi intitolata «Verdi, il tardo stile, la modernità», che si svolgerà nella sala piccola dell'Auditorium F. J. Haydn. L'apertura dei lavori è prevista alle ore 10 con saluti delle istituzioni organizzatrici. Seguirà l' introduzione dei lavori da parte del coordinatore dei convegno Sergio Sablich mentre alle ore 10.30 Hubert Stuppner terrà una relazione intitolata «Der politische und private Verdi». Seguiranno interventi di Michele Girardi, Angelo Foletto e Dietmar Holland.
Il Mattino dell'Alto Adige, 6 giugno, Il nuovo teatro di Bolzano

di PATRIZIA BINCO Dopo l'ultima replica dell'altra sera al Teatro Regio di Parma il «Simon Boccanegra» trasloca a Bolzano. L'opera di Giuseppe Verdi diretta dal maestro Claudio Abbado, aprirà ufficialmente la prima stagione lirica organizzata dalla Fondazione del Nuovo Teatro Comunale di Bolzano. Un grande avvenimento, tra il culturale e il mondano, che vedrà arrivare in città più di 100 iscritti al «Cai», ovvero il Club Abbadiani Itineranti, oltre ai 65 elementi che compongono la «Mahler Chamber Orchestra» che sarà diretta da Abbado, i 22 coristi della «European Festival Chorus» e i 70 elementi del Coro dell'Orchestra Verdi di Milano. E poi ancora una novantina di comparse e i cantanti principali. Bisognava aspettare il 2001 per vedere tornare l'opera lirica a Bolzano. L'ultima stagione ebbe luogo al «Teatro Verdi» nella primavera del 1943, prima che nell'autunno dello stesso anno le bombe alleate sganciate su Bolzano, interrompessero violentemente una felice stagione teatrale che aveva visto Verdi e Puccini regolarmente presente in cartellone. Il teatro musicale a Bolzano non aveva dunque più avuto una sua casa da quando il Verdi venne distrutto dai bombardamenti aerei alleati nel 1943. Le bombe, in quella occasione, avevano seppellito non solo il teatro, ma anche vent'anni di attività teatrale. Ci voleva dunque un Nuovo Teatro e il centenario di Verdi, per rivedere l'opera a Bolzano, frutto anche di una riuscita collaborazione tra il Teatro Comunale di Ferrara, il Teatro Regio di Parma e la Fondazione Nuovo Teatro e Auditorium. L'altra sera il «Simon Boccanegra» con la regia di Philip von Maldeghem, prima assistente di Peter Stein a Salisburgo e con la direzione di Abbado, è andata in scena per l'ultima volta al Teatro Regio di Parma. E Parma era «blindata». Non solo perché passava il Giro d'Italia, ma anche perché alla rappresentazione della sera, sono arrivati tutti i big del ciclismo nazionale. Campioni di ieri di oggi, da Francesco Moser a Maurizio Fondriest. C'era persino Candido Cannavò, direttore della Gazzetta dello Sport. Alla prima di sabato sera invece, sempre a Parma, erano presenti alcuni big del mondo dello spettacolo tra cui gli attori Massimo Ghini e Roberto Benigni insieme a Nicoletta Braschi. E proprio Benigni, che prestò la sua voce per raccontare la storia di «Pierino e il lupo» di Prokovief diretto da Abbado, ha voluto congratularsi personalmente con il maestro, al quale si sente profondamente legato. Ora dunque, fervono i preparativi per il grande ricevimento che si terrà nel foyer del Teatro, subito dopo la rappresentazione bolzanina. Naturalmente sono state invitate tutte le autorità cittadine, i biglietti sono esauriti da mesi e proprio il maestro Claudio Abbado sarà il primo a firmare il «Libro d'oro» della Fondazione.