Pubblichiamo gli articoli che cominciano ad uscire sulla tournée italiana dei Berliner e di Claudio Abbado

Il nostro concetto di mostra....


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Il nostro concetto di Mostra
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Tournée in Italia 2002
La Mostra del Club Abbadiani Itineranti



Uno dei documenti rari della mostra: Claudio Abbado (secondo dalla destra)
al Premio Koussetvitski (1958) (si riconosce Zubin Mehta, secondo dalla sinistra)

CLAUDIO ABBADO
Per un percorso fra arte, etica e umanità
"Work in progress" itinerante curato dal Club Abbadiani Itineranti

Per quanto modesto , questo contributo è tuttavia tanto ampio da comprendere comunque le linee fondamentali del percorso di Claudio Abbado, uomo, direttore, artista.

L'allestimento della mostra a Palermo

Vogliamo dare al pubblico non solo appunti di una vita, ma anche spiegare attraverso immagini semplici che colpiscono cuore e mente, che Claudio Abbado non è un direttore "ordinario", ma un uomo che ha condotto tutta la sua carriera fedele a certi principi sia artistici che etici. La sua esigenza etica nella musica è tale che lascia la Scala nell'86, non con un'ultima rappresentazione che gli avrebbe garantito un successo trionfale (ad esempio del Simon Boccanegra), ma con un ciclo Debussy, autore esigente, non legato alla storia del Teatro e non familiare al pubblico.
Claudio Abbado lascia sempre un segno forte, perché è un "artefice": progetti culturali ampi a Milano, Vienna, Londra, Berlino, fondazioni di orchestre: ECYO, Filarmonica, COE, GMJO, MCO, e fra poco la Lucerne Festival Orchestra di Lucerna, molto spesso segni del suo impegno per giovani, concretizzato recentemente nelle accademie di perfezionamento di Bolzano, di Ferrara, di Palermo. Tutte queste istituzioni sono attive e protagoniste nel panorama culturale mondiale.
Ogni progetto di Claudio Abbado è inserito in un contesto culturale di cui fanno parte anche mostre, cinema, teatro, letteratura: così Wien Modern, così anche la programmazione berlinese, così l'attività scaligera , non più limitata al repertorio tradizionale, ma ampliata alla dimensione contemporanea e a nuove dimensioni del repertorio più classico .
Nel repertorio tradizionale, caratteristica peculiare di Claudio Abbado è lo studio dei manoscritti originali e la ricerca filologica come lavoro preparatorio all'esecuzione: dobbiamo a lui la Rossini Renaissance e le revisioni delle partiture del Barbiere, della Cenerentola e dell'Italiana in Algeri; dobbiamo a lui la riscoperta del Viaggio a Reims, del Simon Boccanegra, della versione in cinque atti del Don Carlo, la versione originale del Boris Godunov, e del Fierrabras, nonché la nuova edizione critica delle nove sinfonie di Beethoven.

Altro documento raro: un programma di saggio dato nel 1953 al conservatorio G.Verdi di Milano

Ma Claudio Abbado è anche l'uomo delle fedeltà:
·fedeltà a opere: Wozzeck, Boris Godunov, Pelléas, Simon Boccanegra, Don Carlo, più recentemente Falstaff, e adesso Parsifal, ma anche ad autori come Bach, Mahler, Beethoven, Schumann, Brahms, sui quali ritorna regolarmente perché sono opere ed autori così complessi di cui Claudio Abbado porta alla luce aspetti sempre nuovi..
·fedeltà a uomini: Luigi Nono, Martha Argerich, Maurizio Pollini, Andrei Tarkovskij, Peter Stein
·fedeltà a idee: Claudio Abbado è sempre coerente con se stesso, sia per le idee culturali, sia per quelle che riguardano più in generale la società e la politica.


Il Club Abbadiani Itineranti, prima associazione dedicata ad un direttore vivente, è nato per tutte queste ragioni, per fedeltà e amicizia verso un uomo semplice che è sicuramente oggi uno dei punti di riferimento chiave del mondo intellettuale e artistico, di sicuro il più apprezzato e rispettato nel mondo.