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Carmela Remigio rilascia un'intervista al "Giornale"

Trascriviamo l'intervista di Carmela Remigio, in occasione del suo Concerto eccezionalea Milano il 15 gennaio prossimo

Da "Il Giornale" di domenica 31 dicembre 2000

Intervista

CARMELA REMIGIO: "Canto per Abbado"
(Piera Anna Franini)

Anche i seriosissimi Berliner Philharmoniker si sciolgono per bagnare il nuovo anno: Certo lo fanno - ieri e quest'oggi - a modo loro. Quindi niente giri di walzer, polke e marce care ai colleghi viennesi, ma una collana di pagine colte, qua e là, da melodrammi di Giuseppe Verdi. Tema del San Silvestro berlinese: la burla. Italiano il programma, italiano il direttore d'orchestra, - Claudio Abbado -, in gran parte italiano il cast dei cantanti. Fra i "vecchi" del palcoscenico Ruggero Raimondi, la più giovane è Carmela Remigio. Questo soprano di Pescara ha solo 27 anni, eppure già canta sotto bacchette di rango, con complessi epocali e sta facendo il giro dei teatri importanti. Come si spiega il fortunato decollo? Perché la Remigio è brava, e perché fra i primi ad accorgersene è stato un talent scout quale Abbado. Che l'ha voluta subito con sé nel Don Giovanni di Mozart, regia di Peter Brook. E' la Remigio a ricordare il primo incontro con Abbado.
"L'ho conosciuto a un'audizione. Avevo una paura fole, le braccia erano insensibili. Eppure, quella, si rivelò la mia migliore audizione. Alla fine il Maestro mi disse: "Ci vedremo presto". E fu così."

Lei canta spesso diretta da Abbado. Come si lavoro con il Maestro?
"E' un grande, però ha il potere di farti sentire a tuo agio, è sempre molto disponibile. Lavora con il sorriso sulle labbra, un vero signore.".

Che cosa comporta, sul piano umano, bruciare le tappe come ha fatto lei?
"Vuol dire condurre una vita da zingara, trascorrere, è il caso di quest'anno, Natale e Capodanno in aereo. E poi è difficile allacciare e mantenere amicizie, comunque posso contare sull'appoggio della mia famiglia".

A proposito di amicizie, è in contatto con le altre cantanti emergenti? Penso alla Frittoli, alla Ganassi?
"Quando posso seguo i loro concerti, così da cogliere qualche spunto. Ma non ci frequentiamo. Poi sa, sono una persona molto riservata".

Che cosa vuol dire essere sempre la più giovane della compagnia? Vantaggi e svantaggi.
"Solo svantaggi. Bisogna dimostrare ai più esperti colleghi di essere all'altezza del compito".

Persone che hanno giocato un ruolo decisivo nella sua carriera
"Abbado ovviamente, poi Leone Magiera che mi ha notato quando avevo 18 anni inserendomi nell'ambiente. Ma anche Chung, un vero mago della bacchetta, con l'orchestra di Santa Cecilia di Roma abbiamo inciso un CD con arie verdiane, sarà in circolazione a fine gennaio (etichetta DG). Devo molto anche a Pavarotti e al concorso di Filadelfia a lui dedicato, quel primo premio è stato determinante".

Un direttore con cui vorrebbe collaborare.
"Riccardo Muti, in realtà ci siamo già incontrati, ma ero giovanissima".

Attende il grande incontro ma non perde tempo la Remigio che in febbraio debutta in Tosca al Massimo di Palermo, poi sarà Alice nel Falstaff del Festival di Salisburgo, diretta da Abbado e da Maazel, e al Comunale di Bologna con Gatti sul podio. Piccola tappa anche a Milano, il 15 gennaio, al Teatro Manzoni, per un concerto di beneficenza

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