LA CRONACA
 DEL WANDERER
N°59

Una trasferta particolare

Attilia Giuliani


Una trasferta particolare

Claudio Abbado a Potenza, acclamato nella replica del concerto di Ferrara e dottore in lettere honoris causa, incoronato con il serto d’alloro offerto dal CAI!!!

- domenica 12 ottobre, ore 20.00: concerto con la Mahler Chamber Orchestra – Auditorium del conservatorio di Potenza –

Programma:
Alban Berg: concerto per violino “Alla memoria di un angelo” –
solista: Kolja Blacher
Ludwig van Beethoven: sinfonia n° 4 in si bemolle maggiore op. 60

- lunedì 13 ottobre, ore 10.30: conferimento della laurea ad honorem in lettere a Claudio Abbado – Aula del quadrifoglio – Facoltà di Lettere – Univ. di Potenza

Si respirava un’aria diversa, in questi due giorni a Potenza, dove l’arrivo di Claudio Abbado con la Mahler Chamber Orchestra ha costituito un evento straordinario per una regione, la Basilicata, ricca culturalmente, ma fino ad ora ai margini delle grandi iniziative musicali oggetto di cronaca. Un’aria diversa non solo perché le terre del sud hanno profumi e colori diversi da quelli a cui la maggior parte di noi è abituato, ma perché abbiamo capito subito che c’era un entusiasmo nuovo in Claudio Abbado, un progetto nuovo, una nuova passione, per un musicista “finora ricordato più per un fatto di cronaca nera – l’uccisione della moglie – che per la musica che ha lasciato” . Gesualdo da Venosa è il musicista che anima in questo momento gli interessi del nostro instancabile Claudio, in cui la curiosità culturale non si spegnerà mai, Wanderer della musica, - come è stato detto da Dinko Fabris nel discorso di motivazione per il conferimento della laurea ad honorem in lettere - ,alla continua ricerca di nuove frontiere, di musica da scoprire e riscoprire, fautore coraggioso e pieno di energia di nuovi progetti e nuove idee.

E noi che siamo i Wanderer di questo instancabile e prodigiosoWanderer della musica, che lo seguiamo dappertutto come fosse il nostro pifferaio magico, siamo rimasti attratti e affascinati da questo progetto nato in Basilicata nel nome di Gesualdo da Venosa, progetto che ha già realizzato l’inaugurazione di un nuovo centro di studi di questo musicista, proprio nella sua città natale, Venosa, prevede l’istituzione di un’accademia musicale con base a Potenza, sul modello di quello delle scuole già esistenti a Bolzano e Ferrara, una nuova residenza italiana per la Mahler Chamber Orchestra, nonché il ritorno in un prossimo futuro di Claudio Abbado con l’amico di sempre Maurizio Pollini, il cui interesse per la musica antica è noto da tempo.

Ecco quindi una ventina di abbadiani itineranti accolti con inaspettata simpatia e calore in quel di Potenza, il 12 e 13 ottobre (2003); sembrava davvero che tutti ci conoscessero, e abbiamo scoperto, piacevole sorpresa, che era stato il Maestro a parlare di noi (bene, evidentemente!) Così tutta l’atmosfera che ci ha accompagnato in queste due giornate è risultata più piacevole del solito, distesa e gioiosa; si è stabilita fra noi e gli organizzatori locali una corrente di simpatia/empatia che ci ha fatto vivere gli eventi in programma con un senso di partecipazione e coinvolgimento che altre volte non avevamo potuto provare. Così abbiamo avuto facilmente accesso alla prova del concerto (come già a Ferrara), abbiamo ascoltato il concerto già eseguito nella città estense 3 giorni prima (con l’omissione del concerto per violino di Stravinskij) e quindi, il lunedì, siamo stati invitati ad assistere al conferimento della laurea ad honorem in lettere a Claudio Abbado.

Se il concerto ci ha riservato altre e diverse emozioni, nonostante l’ascolto dello stesso programma pochissimi giorni prima (le esecuzioni di Claudio Abbado non sono mai uguali, e non perché è impossibile per qualunque musicista riprodursi identicamente nell’interpretazione, ma perché ogni esecuzione sua ha come una propria storia di maturazione interna che viene comunicata all’ascoltatore attento, che la percepisce ogni volta diversamente, sia dal punto di vista intellettuale che emotivo), la vera novità è stata la cerimonia di conferimento della laurea honoris causa. Non ci aspettavamo di sentire parlare Claudio che ha sempre detto che il suo linguaggio è la musica ed è con questa che sa comunicare. E infatti lo ha ripetuto, di fronte al rettore dell’Università di Potenza, alle altre autorità accademiche (fra cui il musicologo Dinko Fabris, promotore dell’intero progetto su Gesualdo da Venosa, e che ha proposto Claudio Abbado per la laurea honori causa), alle autorità cittadine e al pubblico che affollava l’aula. Ma poi ha parlato in modo sciolto, per circa 20 minuti; ha parlato delle sue origini (siciliane da parte di madre e moresche da parte di padre, che discendeva dalla famiglia degli Abbadidi, stabiliti a Siviglia attorno all’anno 1000), della sua vocazione musicale, del suo modo di vedere le relazioni umane, la società, dell’importanza di vivere in armonia con la natura e con gli altri, di dare spazio alla cultura, alla musica, alla formazione dei giovani. La sua è sembrata a tutti un’amabile discussione, molto poco accademica, fatta con l’aria di chi, raggiunte le proprie convinzioni, desidera comunicarle a chi le vuole recepire, a chi si sente in sintonia con lui e capisce e condivide le sue aspirazioni. Quindi il suo intervento, lungi dal sembrare una “lectio magistralis” in senso classico, come in genere si richiede in queste occasioni, è apparso comunque autoritario, dove l’ autorevolezza derivava dalla sua onestà intellettuale che risultava evidente a tutti. E poi ha lasciato spazio alla musica, ancora una volta, invitando quattro elementi della Mahler Chamber Orchestra ad eseguire un tempo di un quartetto mozartiano. Applausi per gli esecutori, applausi per Claudio Abbado che con il suo modo semplice e per nulla retorico di fare, si è conquistato subito le simpatie di tutti i presenti; e poi, finale non previsto inizialmente dal protocollo, siamo stati invitati a porgere a Claudio il nostro omaggio floreale e a porgli sul capo l’alloro di neo-dottore in lettere. Quella della corona d’alloro era stata una nostra idea, ma non pensavamo di essere inseriti così nella cerimonia ufficiale; e invece ci è stato dato questo privilegio, chiamati dal cerimoniere proprio come Club Abbadiani Itineranti ad incoronare Claudio con il serto d’alloro come nell’antica tradizione accademica! E vi possiamo assicurare che ne è rimasto piacevolmente sorpreso e, tolta la toga, durante il piccolo ricevimento offerto in seguito, teneva con sé, insieme alla medaglia ricordo regalatagli dal rettore, anche la nostra corona d’alloro!

Milano, 14 ottobre 2003


Per saperne di più sul progetto (progetto “Tracce”) della regione Basilicata in cui è inserito il programma di studi su Gesualdo da Venosa, nonché sul programma delle due giornate che vi abbiamo descritto, visitate le pagine:

http://www.ateneomusicabasilicata.it/tracce.htm

http://www.ateneomusicabasilicata.it/abbado.html


















































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