Tre anni fa, eravamo a Berlino per festeggiare il 2000 con Claudio Abbado che dirigeva “Lauter Finali”, un concerto fatto di finali e di arie berlinesi! Abbiamo deciso quest’anno di tornare a Berlino per vedere come Sir Simon Ratte aveva concepito il fine anno. Ma la presenza abbadiana a Berlino significa per noi prima di tutto un omaggio all’orchestra, e poi il segno della nostra fedeltà e della nostra amicizia. Certo, venire a Berlino senza avere la gioia di ascoltare Claudio Abbado ci ha reso un po’ malinconici, ma prima la musica!
Il “Silvesterkonzert” dei Berliner comunque non era da mancare: Sir Simon Rattle dirigeva un programma fatto di canzoni e di brani di musicals di Kurt Weill, George Gershwin, Leonard Bernstein. Il pezzo principale era costituito dai lyrics estratti da Wonderful Town, il musical scritto da Leonard Bernstein nel 1953 che racconta la conquista di New York da due ragazze venute dal profondo Ohio. Partecipi i Berliner Philharmoniker, il coro European Voices, creato da Simon Rattle , e solisti specialisti del musical quali Audra Mc Donald, Kim Criswell, Brent Barrett, Timothy Robinson e naturalmente Thomas Hampson, che non presentiamo. Luci, neon, proiettori multicolori fumi facevano della sala della Philharmonie l’anticamera di Broadway, il tutto coreografato da Candace Allen. Qualche cambiamento all’ingresso: il design dei programmi, una rivista di formato “News Magazine” con interviste e informazioni sui programmi dei Berliner, la libreria installata in un angolo del Foyer, delle proiezioni sui muri…nuovi tempi!
Il senso di un programma di questo tipo è chiaro: si trattava in primis di creare le condizioni di una festa incredibile. Ma anche di indicare le due fonti del musical: da una parte la fonte americana, con Gershwin, dall’altra la fonte tedesca e proprio berlinese, con Weill, Bernstein essendo la risultante di queste due culture, lui che non solo ha composto il Musical per eccellenza West Side Story- , ma che, dall’altra parte dello spettro, ha anche imposto nel grande repertorio classico autori diventati ormai inevitabili come Gustav Mahler, Bernstein che ha tante volte combattuto per la pace, tante volte lavorato con i giovani, e che last but not least, diresse nel 1989 la Nona di Beethoven a quattrocento metri dalla Philharmonie, vicino alle macerie del muro di Berlino. Inoltre, un titolo come Wonderful Town non può che ricordare Berlino, che si sta trasformando a grande velocità per ridiventare un centro di produzione culturale a livello mondiale e un simbolo di apertura e tolleranza. La Filarmonica di Berlino porta le sue pietre all’edificio: facendo entrare il musical nel suo repertorio, in un concerto così simbolico come il Silvesterkonzert, indica radici importanti della Berlino di oggi - come il Walzer può a Vienna far parte delle radici culturali dei Wiener Philharmoniker - e sottolinea anche i legami stretti tra il grande repertorio classico e il repertorio più leggero: Weill, Gershwin, Bernstein sono personaggi di frontiera, musicisti trasversali, e dunque aperti verso il mondo, verso il pubblico di ogni tipo, verso il futuro: bella idea di Sir Simon Rattle di imporli al pubblico fin dall’inizio del suo mandato berlinese, come farà per Gershwin a Salisburgo fra due anni.
Il concerto si apriva con l’Ouverture di Candide, di Leonard Bernstein, pezzo straordinario di dinamismo, precisione acrobatica e ritmo. Tutto Bernstein è dentro: il senso della melodia e del ritmo, le citazioni del repertorio classico, il suono pieno, l’utilizzo dei fiati e ottoni…E sir Simon Rattle dava la dimostrazione che è insostituibile in questo repertorio, anche perché il suo modo di muoversi, di seguire i musicisti, il suo gesto, il suo viso sorridente, tutto ricordava Leonard Bernstein . Poi si sono esibiti i solisti nelle canzoni di Kurt Weill, non del periodo berlinese, ma del periodo americano: Thomas Hampson apriva con “Dirge for two Veterans”, da Four Walt Whitman songs, voce larga, calda, un po’ in difficoltà nell’acuto il 30 dicembre, problema risolto il 31 dicembre, poi due brani estratti da Street Scene, con una canzone molto lirica cantata con eleganza da Timothy Robinson, e l’esilarante sestetto “Ice-Cream Sextet” (il sestetto del gelato) che permetteva une presentazione globale dei solisti e che inoltre faceva entrare la gioia e il burlesco nel concerto.
Seconda parte cantata da Audra Mc Donald, cantante di grande fascino, che interpretava tre canzoni di Gershwin, tra cui “My Man’s Gone Now” da Porgy and Bess, - visto il risultato ascoltato e il suono prodotto dall’orchestra, bisogna prenotarsi subito per Salisburgo Festival di Pasqua 2005! La terza canzone, il famosissimo “Fascinatin’Rhythm” preparava il pubblico per lo straordinario “Wonderful Town” che seguiva.
Wonderful Town: un’ora e 10 minuti di cori, canzoni, balletti con il diabolico ritmo imposto da Sir Simon Rattle all’Orchestra, e dalla straordinaria Kim Criswell al coro e ai solisti! Sir Simon Rattle ha già inciso nel 1999 questo musical pressappoco con gli stessi artisti . Nella Philharmonie addobbata come Broadway, con il solito spazio dedicato ai movimenti degli artisti al quale Claudio Abbado ci aveva abituato, assistiamo ad una festa scapigliata e sconvolgente, con i suoi momenti esilaranti (la canzone irresistibile “One Hundred Easy Ways to Lose a Man”, oppure la lezione di danza “Conga”), commoventi (“My Darlin’ Eileen” o il famosissimo “Ohio”), romantici (“A Little bit in love” oppure “It’s Love” cantato in modo ineccepibile da Thomas Hampson). La tensione non cede in nessun momento, ed è un succedersi di arie, balli, cori, con una regia minima ma efficientissima, dominata da un coro che si muove con una duttilità e un ritmo proprio incredibili (ad esempio per “Conga”, dove la fantastica Kim Criswell dirige una vera e propria Revue). Inutile dire che anche in un repertorio non proprio loro i Berliner dimostrano non solo la loro professionalità e leggendaria precisione ma anche un’incredibile e giovanile gioia a suonare: da sottolineare l’impegno degli ottoni, eccezionali, del clarinetto solo che interpreta una parte solista straordinaria nell’intermezzo “Ballet at the Village Vortex” e soprattutto il senso dell’ “à propos” e dell’umorismo dimostrato durante tutta la serata. Sir Simon Rattle dirige con la sua solita esuberanza e un eterno sorriso in modo a dir poco diabolico.
Il finale è assolutamente inatteso: Sir Simon dopo gli auguri invita la sala a ballare sul ritmo vagamente sud americano del “Conga”, chiedendo alla sala di urlare “Conga!!!” insieme all’orchestra quando dà il segnale, poi il coro e gli artisti scendono tra gli spettatori, li fanno alzare e li trascinano in un corteo folle che percorre tutti i livelli della Philharmonie, Sir Simon Rattle, addobbato da Kim Criswell come un albero di natale continua a dirigere ballando, quando gli orchestrali anche loro cominciano a ballare suonando. Cosi si è chiuso il concerto: nella follia, la gioia e il trionfo assoluto degli artisti!!
Questa serata eccezionale e completamente inattesa non sarebbe stata resa possibile senza l’evoluzione dell’orchestra, completamente ringiovanita, e la sua disponibilità: evoluzione dovuta al passaggio di Claudio Abbado a Berlino. Mai ai tempi di Karajan una cosa simile poteva accadere, ma Claudio Abbado ha aperto le porte, e ha consegnato a Sir Simon Rattle un’orchestra pronta a nuove esperienze, che sono tra l’altro già cominciate da settembre, in particolare in direzione delle scuole elementari (La Sagra della primavera nei sobborghi berlinesi con 200 bambini ballando). Cosi si conferma l’evoluzione già cominciata e voluta da Claudio Abbado: da un lato, Vienna, polo della grande tradizione e dall’altro Berlino, polo dell’apertura alla modernità : tutti i due necessari a far vivere l’arte nella sua perfezione.
Siamo andati dopo a salutare il direttore e i nostri amici musicisti, tutti felici di vedere gli abbadiani presenti a questa grande festa, Sir Simon si ricordava l’incontro avvenuto a Vienna con una parte del gruppo e la foto che fu fatta, e ha parecchie volte ribadito il piacere di vederci di nuovo a Berlino, e tutti i musicisti che abbiamo incontrato dimostravano simpatia e amicizia nel ricordare Claudio, al quale vanno i nostri pensieri, i nostri auguri, e l’incredibile impazienza di tutti ad aspettare i prossimi concerti nello spirito festivo che regnava a Berlino in questo fine anno!
|