ABBADO NELLA STAMPA

La Gazzetta del Mezzogiorno

13 Ottobre 2003




Potenza 2003

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Cronaca del Wanderer 59









































































































































































































 

IL CASO

Prende corpo il progetto di una scuola di alto perfezionamento per giovani orchestrali a Potenza

L'orma profonda del maestro

Claudio Abbado in Basilicata: Gesualdo, la musica e un'idea


potenza Un grande concerto. Una musica che arriva all'anima. Una festa (quella delle prove aperte) dei giovani, degli anziani, della musica. E oggi il maestro riceve la laurea «honoris causa» all'Università della Basilicata.

Ma non è stato solo questo l'incontro di Potenza con il maestro Claudio Abbado. Dietro all'iniziativa promossa dalla Regione Basilicata (Dipartimento Cultura), Ateneo Musica Basilicata, Università della Basilicata, c'è anche un'idea forte. Un progetto: lasciare «traccia» di un passaggio con la creazione, a Potenza (dopo Bolzano e Ferrara), dell'Accademia Gustav Mahler, scuola di alto perfezionamento per giovani orchestrali. Si tratta di credere che, anche nel profondo Sud più periferico (e marginale rispetto ai circuiti di distribuzione culturale), sia possibile trovare i talenti e, con loro, costruire un progetto.

Il maestro Abbado, come tutti i giganti, ha manifestato una umiltà non di maniera. Ha detto: «Sono venuto in Basilicata con l'intenzione di imparare qualcosa della vostra cultura. Di capire meglio il mistero e il genio di Gesualdo e la sua musica». Come capita solo ai grandi, le vaste conoscenze lo inducono a cercare nuovi percorsi da scoprire e indagare.

E' stato un grande incontro. Una lezione e un sostegno a chi, istituzioni o altro, crede nella possibilità di costruire un pezzo del nostro futuro puntando sulle intelligenze, sui talenti, sui saperi. Su quella che, con frase ormai abusata, viene definita l'identità di sé. E che forse si potrebbe definire come la consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che ci distingue, in termini di storia, di immaginario e di visione del mondo, da altre storie, altri immaginari, altre weltanschauung. Non raffronto fra presunti maggiori e minori, piuttosto confronto fra differenze. Fra patrimoni solo diversi. Da qui si deve partire se si vuole introdurre un valore aggiunto e specifico anche sui percorsi che dicono di modernizzazione, sviluppo, globalità. Grazie, maestro Abbado, per avercelo ricordato. Con le parole e con le opere.



































































































































































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