LA CRONACA
DEL WANDERER N°71 Due ovazioni Roberto Rinaldi
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Mahler Chamber ed Euyo, due ovazioni Una vera ovazione ha siglato la chiusura del 24° festival delle “ Settimane musicali mahleriane” di Dobbiaco, terminate, l’altra sera, con il concerto della Mahler Chamber diretta da Daniel Harding, insieme al mezzosoprano Anna Larsson e al tenore Kim Begley, acclamati da un pubblico festoso. Si respirava aria delle grandi occasioni, o meglio aria di casa, per aver ascoltato i “Das Liede von der Erde” di Mahler composti nella casetta di maso Trenker a Carbonin Vecchia nel 1908. Un trionfo decretato da chi conosce molto bene Mahler, e a Dobbiaco ci va per approfondirne la sua conoscenza. Un festival attento anche a promuovere cultura e informazione. I colloqui, le conferenze, tra le quali quella del critico Paolo Petazzi sui grandi direttori mahleriani. Quest’anno è stato scelto, non a caso, Claudio Abbado, (venerdì 13 alle 19.30 su Rai radio 3, in diretta dal festival di Lucerna). Il centro di documentazione del Grand Hotel messo a disposizione dalla “Internazionale Gustav Mahler Gesellschaft” di Vienna. Il Premio discografico “Casetta di composizione”. Il compito di archiviare quest’edizione è stato affidato a Daniel Harding che ha saputo dosare con il giusto equilibrio le sonorità e la struggente bellezza dei “Das Liede von der Erde”, superbamente sostenuto dalla Mahler Chamber, di cui fa parte anche il primo flauto Chiara Tonelli di Bolzano. Anna Larsson, voce ricca di coloriture, commovente e nostalgica, specie nel “Abschied”, ha regalato un’interpretazione capace di toccare tutte le minime sfumature del testo. Kim Begley, il tenore, voce robusta dal timbro incisivo. Anche in Schönberg - “Sinfonia n.1.op.9”- Harding controlla perfettamente l’insieme, offre una lettura che non rinuncia alla leggerezza. L’ascolto si fa chiaro e comprensibile incidendo su tutte le sezioni dell’orchestra. A Bolzano invece si è fatta sentire la Euyo, che ieri sera ha debuttato nella tournée europea che girerà in dieci città. 138 ragazzi al Nuovo teatro, hanno realizzato ad un concerto affidato alla bacchetta di Paavo Järvi. Magnifico stupore, questo è il giudizio in sintesi per la bravura di giovani musicisti che non superano i 23 anni. Due autori scelti: Erkki-Sven Tuur e la “Quinta sinfonia” di Bruckner. Capolavoro di architettura sinfonica che ha preso forma e vita chiudendo il ciclo dei concerti “giovanili” del “Bolzano Festival”. Roberto Rinaldi
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