ABBADO NELLA STAMPA Corriere dell'Alto Adige Claudio Abbado e Mario Martone nel 2000 Intervista a Claudio Abbado
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BOLZANO E’ STATA GENEROSA AD OSPITARE GIOVANI ARTISTI BOLZANO- Claudio Abbado celebre in tutto il mondo per essere stato il direttore dei Berliner, in questi giorni sta provando con la Mahler Chamber “Così fan tutte” di Mozart che andrà in scena martedì 17 al Teatro Comunale di Ferrara per la regia di Mario Martone: presente nel cast anche il basso originario di Arco, Nicola Ulivieri. Dopo l’opera che replicherà anche a Modena e Reggio Emilia ed un concerto, il 20 con la pianista Martha Argerich, il maestro inzierà una lunga tournée che, partendo da Bolzano il 2 aprile, lo porterà a San Pietroburgo, Reggio Emilia, Trieste, Roma. La nuova tournée con la Gustav Mahler Jugendorchester inizia da Bolzano il due aprile. Un concerto molto atteso in città. Cosa prova nel ritornarci? “A Bolzano torno sempre molto volentieri. Non dimenticherò mai che, grazie anche al sempre generoso sostegno, dell’amico Renzo Caramaschi, il Comune si è offerto d’ospitare l’European Community Youth Orchestra nel 1982, organizzando in breve tempo l’evento a causa dell’impossibilità di suonare in una città della Repubblica Jugoslava. Bolzano è stata anche la prima città in Italia nel 1987, ad offrire una residenza stabile alla Gustav Mahler Jugend Orchester, composta di giovani provenienti da tutta Europa che allora era ancora divisa da confini, soprattutto politici”. Il programma prevede Mahler con una sinfonia che per Bolzano fu un evento già in passato. Quale? “Diressi per la prima volta la Sinfonia n. 9 di Mahler proprio in questa città con l’Ecyo nel 1986. Ora la propongo con la Gmjo e l’ultimo movimento dai Das Liebe von der Erde con Anna Larsson”. La Fondazione Nuovo teatro di Bolzano che amministra anche l’auditorium Hadyn ha deciso di non intitolare il teatro e togliere il nome del musicista all’auditorium per non creare delle disparità. Che cosa si sente di dire in merito? “Non conosco il problema riguardo l’auditorium, per me il nome di Haydn è legato all’orchestra di Bolzano e Trento”. E’ attuale il problema della cultura musicale in Italia. La Fenice è risorta ancora una volta dalle sue ceneri. Altri come la Scala di Milano e il Petruzzelli di Bari sono ancora chiusi. Dal suo punto di vista la politica delle istituzioni comprende l’urgenza di sostenere gli enti lirici e musicali in genere? “La riapertura della Fenice è stato giustamente festeggiato come un avvenimento culturale di primo rilievo; ma ugualmente importante è stata la riapertura del Massimo di Palermo che era rimasto chiuso per 23 anni per colpa della mafia. Sicuramente il governo italiano deve impegnarsi molto di più affinché i teatri lirici e di prosa possano continuare a progredire ed essere riaperti, per la musica e per la cultura in generale”. Una polemica di questi giorni è incentrata sulla qualità dei programmi tv. In particolare quelli che fanno satira. Vengono criticati di fare propaganda e la censura preventiva si è fatta sentire. Esiste il rischio di una perdita della libertà espressiva? “I programmi tv in Italia sono di livello culturale molto scadente e troppo spesso interrotti dalla pubblicità. Siamo l’unico paese in Europa che non partecipa alla collaborazione con il canale francese, tedesco Arte, che offre dei programmi culturali impegnativi, seri ed interessanti, senza pubblicità. L’Italia aveva la possibilità di partecipare a questo programma ma invece fino a adesso ha cercato solo di censurare alcuni programmi”. In questi giorni sta provando Così fan tutte di Mozart. Un’opera che Lei ha già diretto con successo nel 2000. Perché riproporla? “Eseguire la musica di Mozart è sempre una grande gioia. Le sue idee geniali non finiscono mai di entusiasmare. Una magnifica opportunità di rivedere la partitura e riscoprirla. Fa anche piacere lavorare con i giovani cantanti che si sono uniti alla compagnia”. Con quale atteggiamento consiglia i giovani nell’ascoltare la musica? “Che cerchino sempre di ascoltare bene. La grande lezione nella musica come nella vita è di saper anche ascoltare”. Roberto Rinaldi
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