ABBADO NELLA STAMPA Corriere della Sera Frank Martin Gustav Mahler Berliner Philharmoniker Altri articoli
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Abbado torna a Berlino quindici minuti d' applausi «In fondo anch' io qui ho fatto cadere un muro» Manin Giuseppina DAL NOSTRO INVIATO BERLINO - Si erano detti addio due anni fa, si sono ritrovati ieri sera. Un grande abbraccio di musica ha suggellato il ritorno di Claudio Abbado con i Berliner alla Philharmonie. Ritorno festoso, costellato di affetti e di emozioni dal podio alla platea e viceversa. Un' ovazione ha salutato il maestro fin dal suo apparire, lasciando presagire il travolgente esito del finale, con il pubblico tutto in piedi a battere le mani e gridare d' entusiasmo per oltre un quarto d' ora, chiamando Abbado alla ribalta per infinte volte, quasi a non volerlo più lasciar andare via. Esauritissimo in ogni replica, il concerto era atteso dai berlinesi da tempo, da quel 26 aprile del 2002, quando Abbado si congedò dopo 12 anni passando lo scettro a Simon Rattle. «E' bello tornare qui, in una città così generosa con la cultura - commenta il direttore, ieri decorato dal sindaco Wowereit con la massima onorificenza cittadina, la targa Ernst Reuter -. Berlino è un esempio per tutti, magari in Italia la musica godesse di tanto rispetto e attenzione». Magari. Perché quello che si è visto e sentito ieri sera è stato indimenticabile. A segnare la prima parte del concerto la presenza di Thomas Quasthoff, baritono handicappato nel corpo ma dotato di voce straordinaria, impegnato nei Lieder di Frank Martin, Sei Monologhi da Jedermann, la sacra rappresentazione scritta da Hofmannsthal per il Festival di Salisburgo. Quindi la Sesta di Mahler. E qui Abbado ha riservato una sorpresa, modificando l' usuale successione dei tempi, dirigendo l' Andante prima dello Scherzo: «È Mahler stesso che voleva questo - ha spiegato -. Ho controllato sulla sua partitura, e in effetti funziona molto meglio». L' alternanza che così si crea tra momenti drammatici e passaggi idilliaci ha conquistato il pubblico, affascinato anche dallo spettacolo offerto dai percussionisti, scatenati in insoliti e subitanei cambi di strumenti, dai campanacci delle mucche all' immenso martello di legno che si abbatte su una tavola come un colpo del destino, dagli incanti della celesta e del Glockenspiel ai fragori del gong e della grancassa. La gioia di far musica insieme è stata palpabile. Tanto da rilanciare un nuovo impegno: tra meno di un anno, il 27 maggio 2005, Abbado tornerà qui per la Quarta di Mahler, proseguendo anche nella registrazione delle Sinfonie. Mentre, stesso anno stesso mese, i Berliner con Rattle saranno in Italia, il 2 maggio alla Fenice, il 4 alla Scala. «Simon sta facendo con l' orchestra un lavoro magnifico, continuando il percorso della musica contemporanea e barocca che avevo iniziato con loro. Dopo due anni di lontananza ho ritrovato lo stesso spirito, la stessa armonia». Non sempre però tutto è stato così idilliaco. «Nell' 89, quando sono arrivato qui, l' atmosfera non era certo questa. Forse mi hanno chiamato perché era caduto il Muro, o forse il muro, un altro, quello dentro la Philharmonie, l' ho fatto cadere io». Lo stretto legame creato nel tempo con i Berliner ha permesso ad Abbado di proseguire, anche dopo il distacco ufficiale, una collaborazione con alcuni di loro, chiamati a far parte della nuova orchestra di Lucerna. «Riapriremo il Festival ad agosto con il secondo atto del Tristano in forma di concerto. E nell' ottobre 2005 porterò l' Orchestra di Lucerna a Roma, all' Auditorium, per alcuni concerti dove ci saranno anche altri amici come Harding e Pollini». E Milano? «Milano per ora...». Ma è la sua città, ha diretto alla Scala per tanti anni. «Sì, ma è anche la città dove un sindaco mi ha contestato l' inaugurazione della stagione con Lohengrin, sostenendo che non era il caso di aprire con un compositore straniero. Purtroppo la sordità alla cultura in Italia è molto diffusa - rincara Abbado -. La recente vicenda Arté, la tv di qualità franco tedesca trasmessa in chiaro in tutta Europa tranne che da noi, ne è un altro esempio». Dopo il suo appello però tanti si sono mobilitati, uno sbocco sembra vicino. «Tante promesse che sanno di propaganda, solo occasioni per farsi belli. Come succede in Sicilia per l' acqua, un dramma endemico per l' isola. Di recente un famoso buffone ha fatto il suo show promozionale davanti a un bacino idrico, dimenticandosi che senza acquedotti l' acqua non arriva in nessun posto. Intanto la mafia continua a smistarla a caro prezzo con le autobotti, ed è ben contenta di regalare i suoi voti a chi le consente quel lucroso traffico». Giuseppina Manin Prossimamente APRE LUCERNA Dopo un periodo di pausa, Abbado aprirà il festival di Lucerna il 13 agosto. La rassegna svizzera lo vedrà protagonista di altri tre concerti: il 18, il 19 e il 23 agosto L' ORCHESTRA MOZART In autunno a Bologna varerà una nuova orchestra, da lui guidata, in vista dei festeggiamenti mozartiani del 2006: l' Orchestra Mozart. Il primo concerto sarà proprio nell' Accademia bolognese, la più antica d' Italia
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