E'MORTO SABLICH
Sergio Sablich era socio del CAI, una figura colta e simpatica, oltre che competente, sparisce dal paesaggio musicale italiano..
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"La Scala mi paga per non lavorare" Il consulente artistico Sablich: ho un contratto fino al 2005 ma vengo ignorato Vengono al pettine alcuni problemi rimasti irrisolti da quando, un anno fa, si avviò la riorganizzazione della Scala in divisioni, chiamando alla direzione del Piermarini il maestro Mauro Meli. Ieri il consulente artistico Sergio Sablich, ha manifestato con una lettera il disagio per la marginalizzazione del proprio ruolo. Sablich venne chiamato alla Scala dal sovrintendente, Carlo Fontana (con il coordinatore della direzione artistica Fortunato Ortombina), dopo la partenza dell' ultimo direttore artistico, Paolo Arcà, e prima dell' avvio della riorganizzazione direzionale. In seguito alla quale le competenze artistiche sono passate a Mauro Meli, al quale il Consiglio di Amministrazione ha conferito anche deleghe per l' organizzazione del personale. L' amarezza di Sablich, musicologo di fama, trapela dalle sue parole. «Forse vi sarete chiesti che fine abbia fatto il consulente artistico del Teatro alla Scala», si chiede Sablich. «Esiste ancora, ha un contratto fino alla fine del 2005 che nessuno ha contestato e viene regolarmente retribuito. Di fatto, però, è scomparso: già scomparso dagli organigramma e dai colophon dei programmi, nessuno lo consulta, viene ignorato e anzi addirittura rinnegato. Egli faceva parte di un progetto che è cambiato dopo l' arrivo del maestro Meli. Meli dice: quello è il consulente artistico del Sovrintendente. Il Sovrintendente risponde: il maestro Meli ha ricevuto le deleghe artistiche, è lui il responsabile della direzione artistica, dunque sta a lui decidere». Amareggiato Sablich lamenta di non trovare risposte nella disponibilità di collaborazione offerta a Meli, e anche con toni di dura osservazione nei comportamenti chiede «un minimo di chiarezza e di correttezza».Il sovrintendente Fontana non commenta. Meli svolge alcune osservazioni. «Non ho competenza su questo contratto. Sablich è un consulente artistico del sovrintendente, e il sovrintendete risponde al Consiglio di Amministrazione. Io non so rispondo del suo contratto; se la Scala cambia i programmi, e lui non è più il contraltare artistico del teatro, decida cosa fare. Io intendo continuare a lavorare solo con le persone che compongono la struttura del teatro». P. Pan.
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