LA SCALA IN CRISI Comunicato ANSA La Scala attraversa una grande crisi: crisi di fiducia del suo personale verso i dirigenti
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SCALA: REVOCATO MANDATO A FONTANA, NOMINATO MELI »SCALA: REVOCATO IL MANDATO DI FONTANA, COMUNICATO DEL CDA MILANO - Il trapasso della sovrintendenza della Scala e' compiuto: da Carlo Fontana a Mauro Meli, con il primo che e' singolarmente rimasto vittima della sua creatura, quella Fondazione che tanto ha contribuito a realizzare. E con i lavoratori esplicitamente contro questa decisione. La decisione del consiglio di amministrazione, giunta in modo ufficiale con un comunicato del sindaco Gabriele Albertini e anticipata da indiscrezioni degne di fede, e' stata accolta dalla dura reazione dei lavoratori scaligeri, riuniti dalle 14 in assemblea nella sala del Piermarini. Dopo due ore e mezzo di dibattito i dipendenti hanno deciso di rispondere confermando l'astensione totale dal lavoro per tutte le prime rappresentazioni della stagione (che gia' era stata decisa nei giorni scorsi, tanto che martedi' scorso era saltata la prima della 'Dama di Picche' di Cajkovskij) e proclamandone una che fara' saltare non solo la prima, ma tutta la produzione del dittico ('Sancta Susanna', di Hindemith e 'Il dissoluto assolto' di Corghi) che, con la direzione di Muti, era in programma su nove recite fra il 10 e il 23 di marzo. Domani sera, in occasione della seconda rappresentazione di 'La Dama di Picche' sara' fatto un volantinaggio all'ingresso del Teatro degli Arcimboldi per illustrare la posizione dei dipendenti scaligeri alla cittadinanza di Milano. La decisione dei lavoratori di far saltare l'intera produzione di uno spettacolo che doveva vedere sul podio Riccardo Muti e' emblematica della situazione che si e' venuta a creare: mai finora Muti era stato attaccato, anzi, era sempre stato ritenuto inattaccabile, dal primo degli attrezzisti all'ultimo degli orchestrali. Ultimamente invece la situazione e' mutata: lo si e' capito gia' l'altro ieri quando nella prima assemblea al Piermarini una giovane loggionista disse: ''nessuno e' inamovibile'', ''lo stesso Mahler dovette andar via da Vienna, cosi' come gia' Abbado dalla Scala''. Quell'intervento fu salutato da una ovazione lunga qualche minuto, quasi fosse l'applauso per un acuto perfetto. Muti non e' contestato in quanto artista (ritenuto sommo), ma per il fatto che alla Scala ''occupa in modo occulto una molteplicita' di ruoli'' dicono i lavoratori, che lo indicano come colui che ha voluto mandar via il sovrintendente e ha anche scelto il successore. La vicenda esplosa oggi nasce tempo fa. I primi segnali risalgono all'estate del 2003 quando si esplicito' il dissidio tra il maestro e Fontana, dissidio che e' stato piu' volte sedato ma mai spento. Sarebbe stato lo stesso Muti a volere alla Scala Mauro Meli, sovrintendente al teatro di Cagliari, poi sempre indicato da tutti come 'sovrintendente in pectore'. Il Cda della Fondazione, pero', non ha mai censurato l'operato di Fontana, le cui decisioni al contrario sono sempre state sottoscritte dal Consiglio di amministrazione. Cosi' si e' navigato a vista per quasi due anni senza arrivare mai a una rottura, anche per il fatto che erano in corso i lavori di ristrutturazione e restauro. Lavori proposti dal sovrintendente stesso fin dai primi anni del suo mandato, cosi' come da Fontana erano partite le proposte per la trasformazione del teatro da ente lirico in Fondazione (di cui oggi singolarmente e' vittima), al fine di acquisire nuovi capitali. Gia' una riunione del Cda a fine dicembre aveva riportato d' attualita' la decisione di sostituire il sovrintendente, il quale ha sempre ribadito con fermezza l' intenzione di restare fino alla scadenza naturale del suo mandato, nel novembre 2005, facendo sapere che se avessero voluto estrometterlo avrebbero dovuto farlo con un atto di revoca. Ma sulla questione non e' mai stata fatta chiarezza e nessuno ha mai compreso per quale motivo Fontana avrebbe dovuto essere rimosso a otto mesi dalla fine del mandato e per di piu' da un Cda anch' esso in scadenza. Fra le speculazioni ascoltate negli ultimi tempi c'e' anche quella che vedrebbe, nella vicenda, la volonta' di Mediaset (presente nel cda con Fedele Confalonieri) e di alcuni suoi alleati di voler mettere la mani sulla Scala, eleggendo un proprio uomo quale sovrintendente. Oggi in assemblea, i lavoratori scaligeri hanno tenuto a sottolineare che la loro presa di posizione ''non e' contro Muti ne' a favore di Fontana'', ma certamente contro il sindaco e il cda che con il loro atteggiamento ''hanno trattato il teatro come fosse cosa propria'', ''senza rispetto dei lavoratori e dei cittadini milanesi''. Grandi applausi ha riscosso un professore d'orchestra quando ha affermato: ''Il miracolo lo hanno fatto questo sindaco e questo cda, che sono riusciti a unire il sindacato, ricompattare l'opposizione in Consiglio comunale e a far diventare martire il sovrintendente Fontana''. SCALA: REVOCA FONTANA, SOSPESO CONSIGLIO COMUNALE La seduta di Consiglio comunale che era programmata nel pomeriggio e' stata sospesa su richiesta dell' opposizione quando e' arrivata la notizia della revoca di Fontana e delle dimissioni di Carrubba. Il capogruppo dei Ds, Emanuele Fiano, ha annunciato che saranno chieste le dimissioni del sindaco. Per lunedi' e' stato fissato un Consiglio straordinario sull' argomento Scala. ''E' in atto una grave crisi politica - ha detto Fiano - e noi chiederemo le dimissioni di Albertini, sia per come ha gestito la vicenda Scala, sia per come ha ignorato il Consiglio comunale''.
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