NELLA STAMPA Corriere dell'Alto Adige Ivan Fischer
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Monumentale Terza sinfonia Jugendorchester sul palco con cori da mezza Europa La Gustav Mahler Jugendorchester si riconferma una formazione giovanile dotata di eccellente maturità artistica, dallo spessore interpretativo che difficilmente trova eguali. Il concerto dell’altra sera al Nuovo teatro, ha conseguito un tale successo nel pubblico, da trattenerlo nel foyer ben oltre la fine per commentare l’entusiasmo e l’emozione provata all’ascolto: “Finalmente musica eseguita con passione. I musicisti hanno dato l’anima per questo concerto”, il commento praticamente unanime. Gli ingredienti per il successo indubbiamente vi erano tutti. Un’orchestra che denota un suo timbro personalissimo, costituito da una matrice che lo stesso Claudio Abbado, ha impresso sia nel ruolo di direttore musicale, e ogni qual volta sale sul podio. La lunga preparazione, come da tradizione, nell’affrontare una nuova tournée, anche questa estiva parte da Bolzano. I musicisti in prova dal 21 luglio, il debutto in Alto Adige e poi a Graz e Amsterdam. Un ultimo tassello: il fautore di un meritato successo. Ivan Fischer l’artefice che sul podio della Gmjo ha tenuto con il fiato sospeso i presenti assorti nell’ascolto che non permetteva distrazioni. La Suite dal concerto “Il Mandarino meraviglioso op.19” di Béla Bartók. Musica dai connotati irreali e fantastici ricca com’è di forte carica espressionista. Tinte musicali accese, violente, sonorità nette, molto ritmate. Bartók fa di quest’opera un capolavoro di grande strumentazione, dove i suoni si sommano e richiamano quelli reali. Fischer conduce con piglio sicuro, incalza gli ottoni, gli archi e i fiati che rispondono con concitazione e determinazione. Un plauso alla sua concertazione per riuscire a far “cantare” l’orchestra, plasmandola con duttile plasticità. Superba l’interpretazione anche della “Settima” di Bruckner, generosa, dove il primo tempo sviluppa a cerchi concentrici una melodia che pare infinita. Il secondo risuona del dolore per la perdita dell’amico Wagner, un pianto in musica. Gli ultimi due sfrecciano via con travolgente impeto, il suono si fa vibrante fino alla conclusione. Fischer propone una sua personalissima interpretazione assai convincente, festeggiato dall’orchestra con ripetuti battiti ritmati dei piedi e gli archetti in aria. Stasera alle 20.30, secondo concerto della Gmjo. In programma la “monumentale” “Terza sinfonia” di Mahler diretta da Ivan Fischer, con la partecipazione del contralto Nathalie Stutzmann, della Corale femminile della Federazione Cori altoatesina, Coro di voci bianche Vinzentinum di Bolzano, Coro della radio olandese e dei bambini Miraculum di Amsterdam. Scritta tra il 1985 e l’86, l’autore scelse la Creazione come tema della sua nuova opera sinfonica. Dotata di un linguaggio fortemente espressivo, la “Terza” assume la dimensione di una gigantesca sinfonia che dura più di 90 minuti, suddivisa nella struttura a sei tempi e in due grandi sezioni. Il soggetto di carattere cosmologico, racconta l’idea dell’origine della vita dalla “materia rigida ed inanimata”. Una grandiosa visione poetica su come si sia originato il mondo. Mahler per la parte corale, che in questa sinfonia assume un ruolo primario, trae spunto da Nietzsche nel passo “Trunkenes Lied” (Attento, Uomo, ascolta!) da Zarathustra. Musica di grande respiro tonale, con un finale dove cori e orchestra convergono in un canto collettivo che termina nel suono delle campane che lentamente si estingue. La prima esecuzione risale al 1902 a Freifeld ottenendo un successo travolgente. La seconda fu eseguita a Vienna nel 1904. Un trionfo e il commento di un critico musicale fu: ”Per una cosa del genere il soggetto meriterebbe un paio d’anni di galera”. Roberto Rinaldi
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