L´emozionante lettura della Nona di Mahler con la Jugendorchester
In quel piccolo silenzio tutta la magia di Abbado
Debutto a Bolzano repliche a Reggio Emilia (10), Trieste (12) e Roma (14)
ANGELO FOLETTO Ci sono attimi di musica-silenzio che sembrano eternità: anche se celebrati in pubblico, appartengono solo al musicista che li evoca. Quel lungo istante in apnea (secondi o minuti?), creato da Claudio Abbado al termine della Nona Sinfonia di Mahler è difficile da raccontare, impossibile da dimenticare. In duemila, sprofondati in un silenzio sbalordito. Incapaci di capire se quel che si sentiva distintamente era la coda del suono reale, un´eco di emozioni sovrapposte e compresse dopo ottanta minuti di musica rovente, o il desiderio di sprofondare per sempre nella toccante bellezza dolorosa dell´ultimo movimento della Nona, scolpita con accesa mestizia tragica dalla lettura di Abbado. Certo sarà difficile scindere l´estenuata discesa nel nulla del canto delle viole dall´immagine del direttore che si incanta in un gesto ieratico e semplice. La mano sinistra è spalancata a imprigionare per l´ultima volta il suono degli archi, la destra non riesce a soffocare una sorta di vibrazione rabdomantica (di tensione, di fatica anche): poi si abbassa con lentezza sofferta e solenne mentre un silenzio impietrito si fonde all´immobilità elettrica dei leggii. La Gustav Mahler Jugendorchester dopo aver magnificamente assecondato Abbado nelle volute incendiarie e drammatiche della partitura, assapora con lui quell´attimo unico di magia musicale. Solo l´ovazione del pubblico riconoscente e stregato rompe l´incanto.Imperdibile e senza uguali già sulla carta questo concerto di Abbado poiché solo il pubblico accorso a Bolzano ha potuto ascoltare "Abschied" (Addio, commiato), ultimo canto del Das Lied von der Erde eseguito a mo´ di preambolo emotivo alla Nona. L´idea era di per sé da brivido: gli intrecci poetici e musicali tra i lavori sono evidenti. L´interpretazione urticante e insieme soffusa di Abbado (con Anna Larsson intensa voce) ha dissigillato tutti i colori dell´inquietudine d´autore preparando una tavolozza passionale e timbrica meravigliosa. Rianimata con magnificenza e maturità sentimentale nell´estrema Nona Sinfonia celebrata come Abschied: canto tragico e lacerato ma confortante verso la musica e la poesia del silenzio.