La Scala attraversa una grande crisi: crisi di fiducia del suo personale verso i dirigenti
crisi di pubblico
crisi di idee e di progettazione
crisi tra lo staff dirigente
Il consiglio ha silurato Carlo Fontana: la decisione unilaterale non risolve nulla, perché in 18 anni di gestione artistica dominata dalla personnalità di Riccardo Muti, non è emerso una politica chiara, e si sono successi molti direttori artistici per breve tempo senza veramente dare una linea al teatro.
Si è creduto che bastava il nome Scala per far andare la baracca, si scopre che un teatro senza contenuto valido, senza offerta rigorosa presto o tardi entra in crisi.
Peccato, ma ci volgliono senza dubbio altri cambiamenti radicali
La Repubblica
01-03-05, pagina 42, sezione SPETTACOLI
cdl assente
Scala, è crisi in Comune
MILANO - Volantini pro Riccardo Muti lanciati dal loggione nell' intervallo del concerto della Filarmonica della Scala, diretta da Yuri Temirkanov: un gruppo di appassionati ha chiesto «scusa» al maestro «per l' affronto perpetrato nei suoi confronti» e lo ha pregato di non lasciare il teatro. è stato il finale di una giornata in cui i lavoratori scaligeri hanno gridato "buffoni!" al sindaco di Milano e alla maggioranza di centro-destra, che si sono rifiutati di fare chiarezza sulla Scala in consiglio comunale. Solidale con i dipendenti l' ex sovrintendente Carlo Fontana: «Le loro azioni non sono irresponsabili, ma condivisibili. Io ho deciso di non ricorrere per non aggravare la situazione di incertezza che regna alla Scala, e che non si è creata a causa dei lavoratori».