PREMIO KYTHERA Claudio Abbado al primo concerto dell'orchestra Mozart
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Discorso in occasione del conferimento del premio Kythera al Maestro Claudio Abbado, 10 novembre 2004 Caro Maestro Claudio Abbado, carissime signore e signori, prima che la dottoressa Nike Wagner presenti in modo più consono e degno il vincitore del premio di quest’anno, permettetemi un paio di parole su questo argomento. Nel 2001 ho dato vita al premio Kythera allo scopo di onorare artisti che si sono resi particolarmente benemeriti nell’ambito dello scambio culturale fra mondo latino-romanico e mondo tedesco. Voglio brevemente illustrarvi l’ampiezza di quest’idea. All’editore Klaus Wagenbach, premiato nel 2002, è seguito l’anno dopo il regista francese Patrice Chéreau, ed ora un grande musicista. Perché al premio ho dato questo nome, “Kythera”? Isola di Afrodite, dea dell’amore, al cui regno si accede solo in sogno, Kythera è quel luogo immaginario, che Antoine Watteau destina a meta dell’incipiente pellegrinaggio di una piccola compagnia nel suo celebre quadro “L’embarquement pour Cythère”, l’imbarco verso Citera . Questa partenza alla ricerca dell’amore di giovani uomini sembra come preludere ad un viaggio verso un’isola di felicità, verso l’isola della musica e delle muse, dove le belle arti, nelle loro diverse forme, trovano una patria. Utopia, appunto. Affascinante la sala da concerto; dal punto di vista architettonico assomiglia ad un perduto progetto del Palladio per il ponte di Rialto a Venezia. Dalle due ali si passa nella sala preziosamente decorata che dà su di un piccolo lago dove vive uno stormo di cigni nutrito da cascate di accordi. Mozart è spesso in programma, Charpentier, Lully e Gustav Mahler, desideri dell’orchestra. I direttori si avvicendano. Ho avuto l’occasione di ascoltare la Terza sinfonia di Beethoven con Furtwängler, quindi una serata dedicata a Verdi con Toscanini, poi il primo atto del “Tristano” e ancora Luigi Nono e Lieti, tutti diretti da Claudio Abbado. Anche il Regno degli animali si attiene, spontaneamente, a proprie regole: colonie di usignoli popolano le latifoglie, assieme ad allodole, fedeli compagne del coro, e pappagalli che intonano arie d’opera; la stessa voce dei cervi diventa limpida melodia; l’arpa di Eolo corona l’orchestra. Da Kythera non vediamo certo la “Toteninsel” di Arnold Böcklin!! Nell’ultimo decennio, nell’ultimo secolo, finanziamenti e sovvenzioni per musei, teatri, orchestre sono diminuiti, vengono anzi continuamente tagliati: che tristezza! Non ho certo bisogno di ricordare, di fronte a questo uditorio, che l’arte va annoverata fra le cose che più nutrono la vita e che lo scambio al di là dei confini fra nazioni e continenti è irrinunciabile. Musica, pittura, teatro, letteratura, poesia non conoscono nazionalità. Esse parlano agli uomini di ogni terra e paese, riuscendo a toccare, provocare, allietare, placare, rendere riflessivi. Sicuramente in Germania siamo orgogliosi che Beethoven sia nato a Bonn, tuttavia la sua opera appartiene a tutti, rimane eternamente giovane e risplende di sempre nuove sfaccettature. Per non parlare di Mozart. L’universo della musica è come un infinito coso. E quanto più vale l’arte, ogni arte, anche rispetto ad enormi aziende come la Fiat o la Volkswagen! Essa avrà sempre il suo posto nell’eternità. C’è una piccola poesia di von Eichendorff, che posso citare, poiché è dedicata all’arte e alla musica: “Assopito un canto resta, Claudio Abbado conosce questo segreto, ha trovato e ritrovato la parola magica e condotto il mondo a trasformarsi in musica. Egli è un autentico abitante di Kythera.Per questo vogliamo oggi nominarlo cittadino onorario di questa isola della felicità e della armonia universale. Viva Claudio Abbado! Gabriele Henkel
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