LA SCALA IN CRISI La Repubblica La Scala attraversa una grande crisi: crisi di fiducia del suo personale verso i dirigenti
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La Repubblica 26-02-05, pagina 52, sezione SPETTACOLI Lunedì il Consiglio comunale, ma il sindaco non ci sarà Scala, Muti minaccia di lasciare I lavoratori scioperano. Teatro ingovernabile dopo il licenziamento di Fontana PAOLA ZONCA MILANO - La Scala ora rischia davvero la crisi. Dopo la revoca del sovrintendente Carlo Fontana, la nomina di Mauro Meli e la decisione dei lavoratori di proclamare lo sciopero su tutte le rappresentazioni del "Dittico" diretto da Riccardo Muti (in programma dal 10 marzo), in teatro si teme che il maestro stia pensando di compiere un gesto clamoroso, che mediti cioè di presentare le dimissioni. Ieri il direttore d' orchestra si è chiuso nella sua casa nel centro di Milano, mentre al Piermarini gli orchestrali erano riuniti in assemblea per bloccare la quinta prova di lettura delle due opere Sancta Susanna e Il dissoluto assolto. Con la decisione presa due giorni fa dal consiglio di amministrazione scaligero, è vero che Muti ha vinto la sua battaglia contro Fontana, ma il teatro si è trasformato in una polveriera, e non è escluso che il direttore sia profondamente amareggiato dalla situazione che si è venuta a creare. Il futuro di Muti preoccupa anche il sindaco Albertini e gli altri consiglieri della Scala, come conferma il verbale del cda del 14 febbraio nel quale venne presa la decisione di revocare Fontana. Quel giorno Bruno Ermolli, uno dei manager più vicini a Berlusconi, spiegò che il clima era ormai insostenibile e che «il protrarsi di tale situazione» avrebbe indotto Muti «a abbandonare il nostro teatro». Di qui la scelta di "rompere" immediatamente con il sovrintendente e mettere al suo posto Meli. Non si ammorbidisce nemmeno la posizione dei lavoratori: in un comunicato, distribuito ieri sera davanti al Teatro degli Arcimboldi prima della rappresentazione della Dama di picche (il cui debutto era saltato martedì scorso per sciopero), i dipendenti e le rappresentanze sindacali hanno ribadito la dura condanna del cda e del sindaco di Milano, chiedendo, oltre alle dimissioni del Consiglio, la revoca delle decisioni e annunciando per i prossimi giorni nuove iniziative, tra cui un concerto per coinvolgere la città. Lo scontro non si placa neppure in Comune. Si terrà infatti lunedì un consiglio comunale straordinario dedicato alle vicende della Scala: l' opposizione ha invitato tutti i cittadini a partecipare alla seduta. Anche ieri il sindaco non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione. Inseguito dai giornalisti nei suoi impegni ufficiali, Albertini ha stoppato ogni domanda: «Non parlo né di Scala né di giunta». Ha poi fatto sapere che non potrà partecipare al Consiglio straordinario di lunedì. «L' emblema della crisi del centrodestra - ha detto Emanuele Fiano, capogruppo Ds a Palazzo Marino - sarà la sedia vuota di Albertini».
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