ABBADO NELLA STAMPA Corriere della Sera W.A.Mozart
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Abbado, padre e figlio insieme per un nuovo «Flauto magico» Debutto a Reggio Emilia con l' opera mozartiana Gli incantesimi di Mozart racchiusi in una scatola nera. Che dentro ne nasconde un' altra e un' altra ancora... Scatole delle meraviglie, dove tutto appare e scompare in un battito, dove le tenebre si fanno luce, il legno diventa oro, le illusioni si rivelano più vere della realtà. Un mondo di mutazioni e di trasformazioni, dove tutto si muove di continuo e quel che si manifesta non è mai solo quel che appare. La chiave del Flauto magico di Mozart sta lì, in quel divenire alchemico, nelle continue metamorfosi della natura e degli uomini, nell' altalena giocosa di Bene e Male, di vita e di morte. E in questa chiave Claudio Abbado e Daniele Abbado stanno lavorando all' opera che il 20 aprile debutterà al Teatro Valli di Reggio Emilia ( a Ferrara il 26 e 28). Claudio Abbado sul podio della Mahler Chamber Orchestra, Daniele alla regia, affiancato dallo scenografo Graziano Gregori e dalla costumista Carla Teti. Un evento di musica e di teatro che vede riuniti per la prima volta Abbado padre e figlio: il grande direttore settantenne e il talentoso regista quarantenne. Un incontro promesso, atteso da entrambi, che ora, complice uno dei titoli più straordinari e misteriosi di Mozart, finalmente si realizza. « A dire il vero occasioni di incontro professionale ci sono già state ricorda Daniele, dal 2002 direttore dei Teatri di Reggio Emilia . Per Claudio ho realizzato alcuni video, quello dell' Alexander Nevskij , quello de La casa dei suoni , il documentario per i suoi 70 anni. Questo però è il primo spettacolo vero e proprio che ci vede insieme » . Con loro un interessante cast di cantanti giovani ma già affermati, duttili per un teatro musicale che prevede continui cambi di scena. E per uno spettacolo che deve far arrivare al pubblico tanti significati, palesi e segreti. « Fin dall' inizio abbiamo deciso di non enfatizzare la parte simbolica così presente sotto l' involucro da favola del Flauto spiega il regista . Leggerezza e semplicità sono state le parole chiave della nostra ricerca, di Claudio e mia » . Strada non facile per una storia così piena di contraddizioni, così dentro in quella cultura esoterico massonica tanto vicina, ai tempi di Mozart, alle istanze illuministiche e agli ideali umanistici più avanzati. Una società guidata dalla bellezza e dalla saggezza, libera dalle barriere di classe, aperta a una tolleranza unificante le tre grandi religioni monoteistiche. E all' utopia della musica, arte dai poteri salvifici. In senso lato ma anche stretto. Dopo aver superato una grave malattia, Claudio Abbado ha più volte pubblicamente dichiarato: « A salvarmi è stata la musica » . Non era un modo di dire. Mozart quei poteri ha voluto sottolinearli nel suo Flauto che, oltre 200 anni dopo, non cessa di sorprenderci. « Un manifesto iniziatico con forti valenze politiche » , sostiene Lidia Bramani nel saggio del programma di sala che prelude al libro « Mozart massone e rivoluzionario » ( in uscita a giugno per i tipi di Bruno Mondadori). « Il Flauto aggiunge ancora Daniele Abbado è forse l' unica vera opera filosofica della storia della musica. Dentro vi si ritrovano e si condensano echi degli autori più grandi, da Moliére a Shakespeare » . Gli inganni incantati del Sogno di una notte di mezza estate , e forse ancor più la struttura narrativa, la natura in primo piano, i personaggi così analoghi alla Tempesta ( Prospero Sarastro, Calibano Monostato, Miranda Pamina) ne sono la prova evidente. E Goethe ne fu talmente ammaliato che anni dopo scrisse una seconda parte del Flauto . Purtroppo mai musicata. Mozart se n' era già andato con il suo capolavoro, composto proprio nello stesso anno della sua morte, il 1791. Manin Giuseppina
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