Stéphane Lissner Sovrintendente e direttore artistico del Teatro alla Scala
La crisi scaligera si avvia verso una soluzione: oggi 21 aprile è stato chiamato Stéphane Lissner a ricoprire la carica di Sovrintendente e di Direttore artistico secondo la prassi in uso in Francia dove il direttore dell'Opéra ne è anche il direttore artistico. Attuale direttore del Festival di Aix en Provence, Stéphane Lissner è stato a lungo direttore del Châtelet. Ne aveva fatto la sala di riferimento della vita lirica di Parigi, nel momento in cui l'Opéra attraversava una pesante crisi. Grande manager, sapendo circondarsi da professionisti di alto livello (Jean-Marie Blanchard prima, l'attuale felice direttore del Grand Théâtre de Genève, e Eva Wagner-Pasquier, amica di Barenboim, nipotina del grande Richard e presunta futura direttrice di Bayreuth) e soprattutto abilissimo a federare forze artistiche : Chéreau - Barenboim nel Wozzeck, Pappano-Bondy per Don Carlos, Gruber per una memorabile Traviata negli anni 90, amico di Boulez (a Aix fece con Pina Bausch il Castello di Barba Blu, di Bartok), preparando la Tetralogia con nientemeno che i Berliner con Rattle nella regia di Stéphane Braunschweig. Il suo interesse per il teatro lo ha portato anche a capo delle "Bouffes du Nord" di Peter Brook (gli dobbiamo il Don Giovanni con Brook, Abbado & Harding visto a Milano qualche anno fa) e delle Wiener Festwochen.
Personnaggio internazionale, con interessi multipli, aperto alla modernità, legato a grandi direttori (Rattle, Boulez, Harding, Barenboim...) a grandi registi (Chéreau, Bondy...), è fuori dubbio che portera in Scala apertura al modernismo e senza dubbio un repertorio molto allargato.
Benché con Claudio Abbado fece solo il Don Giovanni sopra indicato, e anche se Lissner è più abituato ai Festival che al ruvido quotidiano di un teatro di repertorio, malgrado un breve passaggio all'Opera di Madrid, più abituato alla Francia e al mondo germanico che alle sottili regole della vita italiana, siamo fiduciosi e siamo sicuri che questa scelta è salutaria per il Teatro alla Scala: non puo' portare che molta aria nuova. Bienvenu Stéphane Lissner!