LA CRONACA Andrea Silipo
Personaggi e interpreti Sarastro Mahler Chamber Orchestra
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La Direzione e l’orchestra Forse la causa della diversità fondamentale della direzione di Abbado di ieri sera è stata la circostanza che la serata fosse registrata per un’edizione discografica della DG. Stacchi più precisi, ritmi più omogenei, meno dinamica, qualche emozione di qualche solista subito ripresa dal Maestro…. Un’altra grande prova, ma con un’atmosfera di “ufficialità” e di rigore cui non poteva non corrispondere la perdita di quel senso di intimità, di discorso fra pochi che a Reggio aveva tanto incantato. Ieri sera Abbado è stato un po’ più adulto e compunto della prima volta, offrendo a chi aveva orecchie per sentire e passione per immedesimarsi la gioia di una lettura “infinitesimale” del profluvio di note che senza soste o stanchezze ha accompagnato tutta l’esecuzione. Non sono sicurissimo, ma mi sembra che nel secondo tempo sia stato reintrodotto un terzetto fra Sarastro, Pamina e Papageno che a Reggio era stata tagliata. Gli interpreti Non è bello far paragoni, ma sicuramente una formazione ancora più coesa ed eccelsa, che ha perso l’unica pecca di Reggio Emilia, guadagnando una Regina della Notte (Erika Miklosa) senza debolezze ed involuzioni, totalmente immedesimata, sicchè i picchiettati e le arrampicate sovracute perdono completamente quel senso di agilità artefatta, di “prova” di bravura che quasi immancabilmente questi a solo belcantistici presentano. Un coro strepitoso (l’Arnold Schönberg Chor), coeso, omogeneo e capace di grandi sonorità. Non so davvero quale Papageno mi sia piaciuto di più: quello estroso di Markus Werba (che quest’estate ho rivisto nello stesso ruolo anche nel disastroso Flauto Magico di Salisburgo) o questo di Müller Brachmann che, sacrificando ancora un po’ di più la componente istrionica di questo personaggio, è diventato compiutamente interprete fra gli intepreti, deuteragonista a pieno titolo, immagine speculare ed “a contraris” di Tamino, più inventivo e con maggiore individualità sia canora che intepretativa. Della Pamina di Dorothea Röschmann ho perso l’incanto inarrivabile del pianissimo ispirato di Rachel Harnish nell’ “Ach ich fühl’s”. Ma è stata più donna, più credibile nella sua difesa delle ragioni dell’amore e nel suo contrato con Monostatos: una soprano “verdiana”, se si può osare… Di Renè Pape (Sarastro)si legge dappertutto che è oggi il miglior Basso del mondo e non saprei che altro dire. La Regia E’ Daniele Abbado che ha lavorato di più, per superarsi in questa seconda edizione di Zauberflote: ancora ed ancora invenzioni, approfondimenti, simbologie disvelate: le tre Dame che nella prima scena escono anch’esse da un serpente simbolo di impurità e di seduzione - anticipando l’atmosfera misogina che incombe sull’opera sino a quando Pamina riscatterà la forza miracolosa dell’amore tra Uomo e Donna. Ed ogni uscita delle Dame è carica di una sensualità che pian piano degenera in perdizione… Ha lavorato molto anche sulla Regina della Notte, estremizzandola, rendendola più “moderna”, calva, cattiva, radicale, una strega di perfidia proto-femminista che ricordava le interpretazioni di Glen Close. Una tensione che le è esplosa nei ringraziamenti finali in una gioia irrefrenabile. Ha lavorato sui tre Genietti, compiute figure “brechtiane”, che conducono non solo Tamino ma l’intera storia là dove la sua morale vuole che si arrivi, al punto che, per la prima volta, ciascuno di essi rivela una sua individualità e riconoscibilità che nemmeno Shikaneder e Mozart avevano saputo immaginare… Sino alla scena conclusiva, in cui il “disvelamento” dei ruoli anticipa di alcune decine di secondi il finale vero e proprio , e la regina ed i suoi scherani ricompaiono violando l’unità di tempo e di luogo e ritornando nella storia anzitempo, senza che ciò voglia dir niente altro che la gioia di aver fatto spettacolo insieme… Insomma, in una parola, il miracolo di questa regia di Daniele è che umanizzando tutti i personaggi ne ha amplificato, e non annullato, la dimensione magica ed epica. Grande. Grazie, grazie a tutti.
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