LA CRONACA Milijana Pavlovic
Pubblicchiamo questa cronaca apparsa nel sito Ilmusicante.net
BOLZANO 19 Aprile 2006 Schönberg Monica Bacelli GUSTAV MAHLER Claudio Abbado
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“Stanotte, appoggiata ad una finestra trentina, con lo sguardo assente che gira le Alpi che con la loro neve fanno così bene al cuore, proprio in questa notte dei suoni e del silenzio, mi trovo davanti un compito che risulta ineseguibile. Le nuvole che sono venute a disturbare il pensiero stanno per andarsene e lasciano aria fresca, divorata dai polmoni. Bellezza che può anche far male perchè è troppa. Alpina, mahleriana. Un profondo sospiro e una domanda: come descrivere indescrivibile? Le lacrime non si fermano, appena si asciugano arrivano nuove. Un autentico miracolo, emozioni che durano per ore dopo la dispersione degli ultimi secondi del silenzio, quello che viene dopo la Musica. Un colpo di fulmine che abbatte la dimensione del tempo. Come scrivere di esso? Tornare a Bolzano dopo cinque anni di assenza e dopo l''indimenticabile Simon Boccanegra è già un''emozione forte. E tornare per Schoenberg e Mahler è un''altra, diversa, forse anche più matura, non solo nel senso delle conoscenze. Ricordi ovunque. Un saluto qua e là e un abbraccio affettuoso a chi ha reso tutto possibile. Prima del concerto, la presentazione del CD "Il Flauto Magico". Invece di una solita presentazione dove degli esperti parlano dell''opera, questa dall''improvviso diventa molto di più, per la presenza di Helmut Failoni, l''uomo che ha seguito Claudio Abbado in Venezuela. in un strepitoso intervento, Failoni racconta la favola della quale è un testimone privilegiato e fa vedere anche una parte del film che sta nascendo da questi viaggi. Nel film bambini - senza soldi, senza possibilità di avere una vita normale come la maggior parte dei loro colleghi italiani, bambini della strada, ma sempre bambini, con sorrisi, sogni, desideri. Bambini senza abiti costosi, molte volte con niente da mangiare, ma bambini che lasciano senza parole, perchè "è meglio avere nelle mani un clarinetto che una pistola". Bambini che hanno conquistato Claudio Abbado e che conquisteranno ognuno che li vede e li sente. Ed il coro delle mani bianche, i ragazzi sordomuti che cantano con le mani e che hanno commosso fino alle lacrime Claudio Abbado. Una 18enne sorda che con un metronomo legato al braccio ha diretto la Quinta Sinfonia di Beethoven. No, non abbiamo cambiato il paese, siamo sempre in Venezuela, uno dei paesi più poveri nel mondo. Qui e in tante altre parti del mondo, ai musicisti si chiede cosa fanno per guadagnare i soldi. In Venezuela si mette giù il capello. Non chiedere più a Claudio Abbado perchè passa mesi in Venezuela a sue spese, senza prendere un solo centesimo da alcuno, perchè lavora giorno e notte, instancabile, perchè, perchè, perchè. Non chiedere più. Il film di Failoni ed il suo emozionatissimo racconto rimangono incisi nel cuore, mescolati con lacrime e ricordi degli incontri con quel ragazzino di appena 73 anni che è sempre più giovane di tutti, semplice e affettuoso, fragilissimo e allo stesso tempo incredibilmente forte, capace di dire tutto senza pronunciare una sola parola. Grazie, Helmut Failoni. Le lacrime non si sono neanche asciugate bene che arriva il concerto. Una bella sorpresa - prima dell''inizio c''è una proiezione di venti brevi filmati basati sull''analisi di Alban Berg che potranno spiegare meglio il capolavoro di Arnold Schoenberg - Pelleas und Mèlisande. Dopo la proiezione salgono sul podio le giovani stelle della serata - Gustav Mahler Jugendorchester e Claudio Abbado. Applausi, sorrisi, immagini memorabili. E comincia la Musica. Adesso uno potrebbe aspettarsi una recensione. Non c''è. Si può solo dire che furono eseguiti due brani - Pelleas und Mèlisande di Arnold Schoenberg e la Quarta Sinfonia di Gustav Mahler con la solista Monica Bacelli. Riportare un''altra valanga dei superlativi sarebbe déjà vu. Ridondante. Assolutamente non necessario. Noioso. Sempre lo stesso. Sarebbe offendere Claudio Abbado che la parola sempre la conosce in un solo contesto: sempre avanti. Lui ne rimane fedele. Ha mosso i limiti. Avanti c''è di più. Con i suoi ragazzi, è tutto possibile. Possono succedere dei miracoli. Come stasera a Bolzano. Stasera sono saliti su un altro livello, tutti insieme con quelle persone dal pubblico che hanno capito. Sono andati avanti, ancora una volta. Sono andati oltre il limite della parola. Adesso li si può seguire con i suoni. Stanno raggiungendo sempre di più il cuore del significato della Musica. Il che assolutamente non vuol dire che suonano per pochi - anzi, proprio al contrario, quando si suona così, con pura passione e amore per la Musica, si parla direttamente al cuore che viene toccato nel più profondo; non bisogna essere un esperto di armonia per capire che sta succedendo qualcosa di magico; questi ragazzi sanno condividere. E poi viene il Silenzio, si ferma tutto, per dare un po''di tempo a tutti di assorbire il messagio e continuare a respirare. Non è più possibile parlare delle esecuzioni di Abbado e della Musica che fa solo così, con le parole, e pensare di aver detto abbastanza. Ha lasciato le parole alle spalle. Non si può spiegare, bisogna far sentire della Musica per far capire. Bisogna vederlo sul podio con questi ragazzi per capire. Claudio Abbado non sta fermo. Sta studiando, sempre di più. Sta imparando, sempre di più. Sta camminando, sempre avanti. GRAZIE, caro Claudio Abbado, per questo e tanti altri giorni che non potrò mai dimenticare. GRAZIE, soprattutto e innanzittutto per parlare quando tanti altri scelgono di tacere. Adesso aspettiamo con gioia e fiducia i suoi ragazzi da Venezuela che in autunno porterà a Roma. Aspettando, andiamo, insieme, sempre avanti. Per un mondo migliore. Milijana Pavlovic |
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