LA CRONACA
Tokyo Suntory Hall 13-14 ottobre Bruckner Maurizio Pollini, pianoforte LUCERNE
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Come spesso le parole mancano al Wanderer. E’ la prova della qualità dei concerti e dell’emozione provata, ma d’altra parte non aiuta molto quando bisogna rendere conto. Il Wanderer ha avuto la fortuna di passare 10 giorni in Giappone, accompagnato da tre amiche, e di assistere ai cocnerti della Lucerne Festival Orchestra alla Suntory Hall di Tokyo. Già quest’estate a Lucerna i concerti erano stati resi staordinari dalla qualità, dall’intensità, dall’emozione. Quelli di Tokyo li hanno sorpassati quello che il Wanderer non riesce a capire! Fin dall’inizio, fin dal primo tempo della sesta di Mahler, c’è statoi una tensione, una volontà decisiva tale da togliere il fiato. Fino alla fine, brutale, incondizionale, il fiato non torna e si rimane a bocca aperta. Il Wanderer è stato sempre tenuto in tensione. Abbado ha diretto con molta emozione e intensità, ma anche di lungimiranza: ha istillato molto sentimento all’orchestra, e ne ha ricevuto ancora di più. Che fenomeno. Quello che ha tra l’altro molto impressionnato il Wanderer, è il silenzio. In una città piena di rumori quale Tokyo, è notevole. Il silenzio regna in salla appena entrati, durante il concerto, e anche dopo. Il silensio prolungato dopo le ultime note della Sesta era un miracolo! La seconda sera (14 ottobre), il primo tempo è stato un po’ meno riuscito, ma parte questo, l’interpretazione magistrale si è ripetuta. Di nuovo un lungo silenzio impressionante in contrasto con il rumore della città. Tokyo è davvero rumorosa. A parte il traffico immenso a qualsiasi ora della giornata, c’è sempre gente che urla pubblicità, alto parlanti ai semafori fanno annunci, macchine che passano che voglione attirare l’occhio della gente (il verde dura a lungo per i pedoni!). Il Wanderer ha fatto esperienze interessanti, in questo paese fantastico ma pieno di contrasti e di contradizioni, multicolore, con un popolo sempre pronto ad aiutare. Il Wanderer ha anche viaggiato nel paese i giorni senza concerti, a Nikko, a Kamakura e soprattutto a Kyoto: ivi anche tanti contrasti. A Nikko tempi pieni di colori, a Kyoto tempi molto semplici. Durante la seconda serie di concerti (Brahms Bruckner), il secondo concerto di Brahms con Maurizio Pollini è molto pù piaciuto a Tokyo che a Lucerna, almeno al Wanderer. Di nuovo (soprattutto la seconda sera) una pausa appena marcata tra 1° e 2° movimento, ma questa volta direttore e orchestra erano avvertiti, mentre la sorpresa era totale a Lucerna. Cosa dire della Quarta di Bruckner? A Lucerna, aveva già tolto il fiato al Wanderer. Che gioia di poter ascoltarla ancora. Fin dall’inizio quando il corno di Bruno Schneider comincia le prime note, una tensione molto grande si diffonde. Il terzo movimento soprattutto è di grande chiarezza , di una esattezza e precisione dove la varietà dei temi e dei ritmi scoppia : unico problema, questa volta , d’une exactitude où la variété des thèmes et des rythmes éclate. Sola nuvola grigia: il pubblico ha applaudito troppo velocemente. Ma non è nulla vicino al “rendu” della sinfonia la sera del 19 (2° sera). Il Wanderer è stato viziato in quei ultimi anni, ma questa seconda sera rimarrà stampata nella sua mente. La maestà del primo tempo, la bellezza del secondo, l’agilità del terzo e l’emozione del quarto hanno stupefatto. Si torna all’inizio, le parole mancano di fronte ad una esecuzione tale. La Lucerne Festival Orchestra e Claudio Abbado hanno dato il migliore di se e per questo dobbiamo essere molto felici e riconoscenti. |
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