I concerti di Ferrara e Reggio Emilia con la Mahler Chamber Orchestra (4)
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Quasi tutto esaurito, incontri di persone che si ritrovava Reggio ha vissuto una serata segnata da due presenza aaasolutamte eccezionale: il più grande direttore d’orchestra e la più grande violoncellista: io protagonista di un evento del quale solo pochi teatri del mondo hanno potuto godere.Il pubblico ha ben capito che si trovava al centro i uno dei più belli spettacoli degli ultimi tempi caratterizzato da uno strepitoso bis bachiano della Gutman a de un finale beethoveniano rappresentato dall’ouvertue Egmont. E’ stata una serata con un’atmosfera veramente magica derivante da quatto fattori fondamentali: lo stato di grazia di Abbado che ci è apparso come non mai felice di dirigere con una delle sue orchestre. Il perfetto respirare con la musica della Gutman che ha mostrato come la musica possa fluire con naturalezza
Terzo un’ orchestra affiatata, orgogliosa del suo maestro con alcune punte solistiche di valore assoluto. Quarto ma non ultimo il pubblico, nel quale gruppi di appassionati da tutta Italia si sono mescolati ai reggiani. La Gutman nella seconda parte del concerto si è seduta in un palco di prim’ordine diventando parte del pubblico. Sui leggi dei giovani musicisti dopo il concerto di Schumann sono apparse rose rosse, garofani, gerbere che piovevano da ogni parte Alla fine dello spettacolo ed alla fine del bis di Abbado è proseguita la pioggia di fiori, fra gli applausi, con un’ultima uscita da solo del Maestro a ringraziare il pubblico anche quando l’orchestra si era già allontanata. Ha colpito tutti l’abbraccio tra gli orchestrali alla fine del concerto, felici per avere ancora una volta fatto musica insieme, secondo l’ormai famoso motto abbadiano del Zusammen musiziern che coinvolge orchestrali e pubblico. Un’atmosfera quindi unica, in una serata che rimarrà a lungo nella memoria dei reggiani e che entra direttamente nella storia del teatro