LUCERNA NELLA STAMPA Interviste
Sabine Meyer
11-12 Agosto Beethoven Anton Bruckner 17 &18 Agosto Lucerne Festival orchestra 20. Agosto Richard Wagner
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"E' la prima volta che suono la 7a di Gustav Mahler e per me ogni momento, ogni singola prova è stata un'esperienza molto importante.L'abbiamo eseguita per 2 giorni di seguito e devo dire che,suonata con questa orchestra ,con questi musicisti straordinari e con Claudio...Abbado è un'esperienza unica ed è un'esperienza unica al mondo. Molti musicisti,che suonano abitualmente in orchestra, avevano già eseguito questa sinfonia,ma non con Claudio Abbado e con lui, mentre si suona,c'è una sensazione di libertà incredibile. Lui lascia suonare. Prende gioia,trasmette gioia. La 7a diretta da Abbado non dà la sensazione di essere la sinfonia complessa, difficile. Riesce a disegnare dall'inizio alla fine della sinfonia un arco melodico meraviglioso di grande tensione, musicalità all'ennesima potenza, che rende il tutto qualcosa di unico e di indescrivibile. Le "Nachtmusik" della 7a Sinfonia sono molto diverse tra loro. Ce n'è una che è magari più tranquilla, l'altra più inquieta e con molta responsabilità ai legni, che sono incaricati di stare bene in equilibrio con il suono degli ottoni ed è molto impegnativa, ma è anche qualcosa di bellissimo. La 7a di Bruckner ha un suono di solito molto...molto forte, molto fracassone magari ecco, ma invece Claudio Abbado è riuscito a fare qualcosa di completamente nuovo e in particolare nei passaggi, che riesce a valorizzare meglio, nei quali il suono dell'orchestra è sempre molto morbido, ma pieno,pastoso. Per riuscire a fare grande musica,bisogna riuscire a capirsi a vicenda anche dal punto di vista umano. In questa orchestra la sensazione d'intesa è fortissima. Credo che anche il pubblico riesca a capire che tra noi ci stimiamo, ci rispettiamo, ci vogliamo bene, siamo felici,c'è partecipazione emotiva. Sembra di essere un gruppo da camera. Forse il punto è questo: siamo un'orchestra,ma è come se fossimo un gruppo da camera. Ci ascoltiamo, ci conosciamo molto bene,suoniamo spesso insieme in altri gruppi, ci piaciamo. La routine orchestrale a cui qualcuno potrebbe pensare qui in questa formazione, diretta da Abbado, è lontanissima e ogni prova che facciamo è qualcosa di unico. Ecco. Addirittura le prove sono talmente emozionanti che si resta più a lungo magari a provare, cosa che non succede nel lavoro professionale dell'orchestra". E' uno dei più noti solisti di tromba al mondo.Reinhold Friedrich risponde a domande di Helmut Failoni, che portano sulla stessa direzione: il repertorio, suonato quest'estate a Lucerna,7a di Mahler e 7a di Bruckner e il rapporto con l'Orchestra del Festival di Lucerna. "E' la 3a volta che suono con questa formazione e piano piano ci si rende conto che ora siamo diventati una vera orchestra nel senso che non siamo più solisti, che provano a suonare insieme. Dopo 3 anni ci conosciamo meglio e quest'anno devo dire che uno degli aspetti più belli per me, una delle novità per tutti è stato l'arrivo del cornista Alessio Allegrini. Non avevo mai sentito suonare prima il corno in questo modo. Fantastico! Musicalissimo! Io sono molto felice di fare parte di questa orchestra. Naturalmente con la 7a di Mahler ci troviamo di fronte ad una partitura difficile. Dal punto di vista della comprensione non è così semplice come possono essere per esempio la 2a e la 5a. La 7a è un grande punto interrogativo. Ma per me ieri durante il concerto il punto interrogativo si è sciolto. Tutti i punti interrogativi si sono sciolti, risolti. La musica è diventata logica,comprensibile nella forma che le ha dato Claudio e l'impressione finale è stata quella di avere fatto un passo avanti nella comprensione dell'opera di Mahler. La 7a di Bruckner,beh un mio caro amico, il compositore Wolfgang Rihm-abbiamo suonato insieme e sa cosa mi ha detto Rihm? "Dopo la prova generale l'unica cosa che sono riuscito a fare è stato piangere. Non avevo mai ascoltato prima la 7a di Bruckner in modo così straordinario!" E c'erano queste tube wagneriane , suonate da Ivo Gass,il primo corno dei Münchner Philharmoniker, che erano una cosa anche questa mai sentita e poi Claudio...Abbado...Lo si dice sempre ma ogni concerto, ogni prova con Claudio è qualcosa di diverso. Esatto contrario di quello che succede con Lorin Maazel. Maazel è un musicista fantastico,che ha le sue idee,ma è abbastanza chiaro, prevedibile. E' prevedibile quello che fa.Io ho suonato con lui un paio di volte a Parma con l'Orchestra Toscanini e si sa che il pezzo si svilupperà in un certo modo, seguirà un certo percorso. Con Abbado non si sa mai come sarà,cosa succederà. Con lui la musica è un racconto che si rinnova ogni volta". La 7a di Bruckner come l'ha fatta suonare Abbado non l'avevo mai sentita prima. Un'esperienza del tutto fuori dal comune. C'era la grandezza di Bruckner , quella che tutti noi conosciamo,ma c'era anche qualcosa di completamente nuovo: una leggerezza,una vitalità incredibili ad ogni passaggio in pianissimo. Bruckner tutto a un tratto non era più compositore titanico,colossale. Era leggero, era veloce, ma ciò nonostante rimaneva grande. Perdeva di peso,ma non di grandezza. E' un'esperienza nuova, una lettura moderna, che si stacca da quelle tradizionali, una lettura molto fresca e soprattutto molto vitale. Per quello che riguarda Mahler beh Abbado ha un rapporto più consolidato con Mahler. Non si tratta di una novità assoluta. Il suono è fenomenale, ma insomma non è una sorpresa però si capisce che anche con Mahler si è fatto un passo più avanti, perchè tutta la complessità si scioglie come in un racconto molto chiaro. L'aspetto umano in questa orchestra è molto importante.S iamo tutti molto legati e tra noi e con Claudio. Ormai abbiamo un rapporto di fiducia che dura da 3 anni. Abbiamo sempre suonato e arrivare qui a suonare è come partecipare a un seminario. Si sa di essere legati. Si sa che si troverà quest'atmosfera particolare. Non c'è bisogno di cominciare a conoscersi con la musica. Quindi c'è già un passo più avanti. Si comincia da un passo più avanti e questo di lavorare insieme è anche un elemento che cementa la nostra unione e soprattutto questo rapporto di fiducia che c'è...Noi sappiamo di essere legati, sappiamo di poterci fidare l'uno dell'altro. Sappiamo che abbiamo la stessa volontà e questa è una cosa molto importante, che non si trova sempre, quando invece si lavora in modo professionale in orchestra anche perchè poi molti hanno suonato con Abbado in passato o magari più di recente per esempio nella Mahler Chamber Orchestra. Sono persone che conoscono Abbado,c he sono legate a lui e si è molto lontani dalla routine. Tutti vengono da paesi d'Europa diversissimi. Quando ci si incontra sappiamo che abbiamo davanti magari 2 settimane, ma 2 settimane di grande piacere. E certo non è una situazione di tutti i giorni, una situazione che si ripete magari per brevi periodi dei quali però cerchiamo di approfittare al meglio". "E' molto interessante quest'anno il fatto di fare Bruckner e Mahler, perchè sono due sinfonismi molto diversi, ma coetanei per cui è molto interessante vedere come Claudio vede i due mondi molto diversamente e devo dire che la cosa che a me ha impressionato di più........Mahler con Claudio lo conoscevo molto di più di Bruckner e credo che la sinfonia di Bruckner sia la cosa che forse mi ha impressionato di più, perchè c'è........forse......per me....forse....ho veramente capito Bruckner dopo tanti anni di ricerca e di cercare di capire come mai e perchè. E questa pace,questa enorme serenità e grandissime linee, grandissimi tempi è proprio.....Sono grosse cattedrali , che lui ha costruito,che Claudio ci ha un pò insegnato in questi giorni, devo dire.Questa è la cosa che mi ha impressionato di più di tutte nella sinfonia di Bruckner. E Mahler....beh...la 7a è una sinfonia molto particolare, una sinfonia pazza,una sinfonia folle,una sinfonia senza...no senza struttura, ma una struttura veramente caleidoscopica , molto strana,per cui la cosa più impressionante di Claudio è la maestria con cui lui......il fatto è che lui abbia tutto in testa e tutto è nelle sue mani....questa sinfonia, perchè per noi musicisti la struttura è molto difficile da comprendere. Credo anche per il pubblico. Credo che per il pubblico ci sia lo stesso tipo di problema e quindi....no anzi...è interessante vedere come il pubblico reagirà anche il pubblico italiano per una sinfonia come la 7a di Mahler, perchè non credo che sia molto suonata in Italia per cui credo che sia molto interessante vedere come il pubblico reagirà a una cosa del genere . Anche qua volevo vedere come il pubblico avrebbe reagito e devo dire che la reazione è stata molto buona...Sì ovviamente,ma....quello che si capisce da questa sinfonia.....Credo che l'ideale sarebbe venire a tutti e due i concerti e sentirla due volte, perchè quello che si coglie di questa sinfonia...... probabilmente la decima, la ventesima volta si coglie ancora qualcosa di nuovo come ascoltatore. Voglio dire perchè appunto ci sono talmente tante sfaccettature nascoste, tante sovrapposizioni di temi e di autocitazioni, ... che forse solo lui può farlo così in effetti. Si vive come in un'orchestra giovanile nel senso che è un'orchestra di grandissimi professionisti, di grandissimi solisti, di grandissimi musicisti da camera e anche orchestrali, perchè c'è anche la MCO,ma siccome è una cosa unica ci si trova queste due settimane(Poi adesso ci si ritroverà a Roma), ma ci si trova sempre d'estate. C'è uno spirito di orchestra giovanile estiva in cui ci si ritrova e....Ah,finalmente di nuovo tutti insieme e c'è questa grandissima professionalità ma con una freschezza che solo un'orchestra giovanile può avere cioè una freschezza che può a volte mancare in un'orchestra professionale, ma con invece la stessa qualità, con la stessa qualità professionale in effetti per cui credo che sia una cosa assolutamente impagabile. Ieri sera durante il concerto della 7a di Mahler mi chiedevo : forse è un bene che questa cosa non duri troppo. Forse...mi chiedevo quanto fosse giusto che...una cosa veramente così unica e speciale vada avanti nel tempo e quanto a lungo dovrebbe andare avanti perchè rimanga così speciale, perchè sono queste cose...veramente un'esperienza assolutamente impagabile. Poter fare questa sinfonia con Claudio,con questo genere di musicisti, con musicisti come Albrecht Mayer, Sabine Meyer, Alessio Allegrini...Come 1° corno nella 7a di Mahler è stato incredibile. Quindi aver riunito tutti questi musicisti così ideali è veramente incredibile in effetti". "Mah,forse la cosa più stupefacente di questa 7a di Mahler credo che sia l'impatto sonoro perchè è un'orchestra immensa con degli strumenti tra l'altro.....strumentisti straordinari e strumenti straordinari. Quindi non so....credo che la cosa abbastanza inaudita rispetto ad altre situazioni sia sentire una 7a così.....potente dal punto di vista del'immaginazione del suono. E' una cosa straordinaria e poi devo dire la direzione assolutamente con una concentrazione e un'intensità più uniche che rare e rimango sempre sconvolto all'idea che diriga sempre questa partitura a memoria, che a me non starebbe mai nella testa neanche se studiassi 100 anni!" Helmut:-E' una delle più complesse in assoluto.Partitura folle! Bronzi:-Sì assolutamente! anche formalmente assolutamente di un apparente caos, disordine . Sia il primo che l'ultimo movimento sono di una complessità tale che io non so come si possa pensare di dirigere a memoria questa sinfonia però lo vedo fare. Mah...io non so dire....forse la mia esperienza bruckneriana non è sufficientemente ampia da poter paragonare a tante edizioni...Posso solo dire che una delle cose che mi ha molto colpito in questa composizione bruckneriana riguarda una delle primissime prove,che è stata una prova a sezioni del gruppo dei violoncelli. Siamo 18 violoncelli,un'infinità e molti di questi sono celebri violoncellisti di grandissima carriera,che hanno caratteristiche assolutamente diversissime l'uno dall'altro, ma profondamente diverse,un concetto del suono diverso, un concetto proprio della musica completamente diverso e ero come al solito un pò incuriosito da cosa sarebbe successo durante una prova simile e la cosa sorprendente è che improvvisamente , quando abbiamo iniziato a lavorare, c'era una trasparenza e una purezza nell'esecuzione strana, assolutamente inaspettata in cui era difficile riconoscere i singoli suoni. Non so...secondo me questa è una dimostrazione di grande maturità musicale di moltissimi dei solisti che sono presenti in questo gruppo e sicuramente c'è il fatto della base straordinaria dell'Orchestra Mahler, che dà un contributo di unità al nostro lavoro insomma". Ho suonato la 7a di Mahler diverse volte a Boston con Seiji Ozawa. E' stata una grande esperienza,ma suonarla di nuovo con Claudio Abbado è stata una storia completamente diversa e mi piace molto. E' un'esperienza fantastica!Ci sono paesaggi musicali diversi e poi Abbado ha un modo tutto speciale di dirigere che ti fa sentire molto libero anche se naturalmente controlla tutto. E' una bella sensazione ,quando si suona. E una sensazione molto bella e la sentiamo tutti almeno spero. Ho suonato prima anche la 7a di Bruckner in molte orchestre, ma in questo caso non è proprio la stessa cosa per niente e forse è la prima volta che ho scoperto che in fondo Bruckner mi piace molto". Helmut fece altre tre interviste a Lucerna nell'intervallo tra la prima parte del concerto ,trasmesso da radio3 e la seconda ad Alessio Allegrini, a Manacorda e a Gianfranco Dini. Non è possibile non pubblicare proprio quelle di due tra i primi corni del mondo. Helmut Failoni:"Tu ieri hai suonato la 7a di Mahler.Qual è stata la tua sensazione?" Alessio Allegrini:"La mia sensazione? Devo dirlo ?La sensazione è questa: avete presente il film del pianista sull'oceano? Quando a un certo punto il pianista scioglie, sblocca le corde del pianoforte e comincia a suonare questa musica straordinaria, girando per la sala da ballo della nave? Praticamente la testa girava in quel modo lì. Anche la musica!" Helmut Failoni:"E la tua sensazione,quando tu mi hai detto:"Non me lo chiedere!" però io te lo voglio chiedere ugualmente.Quando ti ha fatto-Abbado-tenere il suono molto più lungo di quanto non t'aspettassi?" Alessio Allegrini: "No,no! C'è scritto,c'è scritto ! C'è un diminuendo sul re acuto nel primo tempo, scritto e quindi lo facciamo e...cioè io ho una grande adrenalina....DEVO ANDARE A SUONARE!!!! Helmut Failoni:"Chiedo di raccontare come il Maestro Abbado lavora sulla settima di Mahler" Antonello Manacorda:"Abbiamo lavorato due settimane prima del concerto di ieri sera e....Devo dire che la cosa più bella del lavoro con Claudio su questa sinfonia è il fatto che lui abbia preso tutto il meglio che tutti questi musicisti potevano dargli e ha lasciato tutti suonare il meglio che potevano e era più quello che ci si sentiva di dargli che quello che ci si sentiva di ricevere...durante le prove soprattutto, per cui un'estrema libertà ed è un grandissimo lusso per una sinfonia del genere per noi musicisti." Helmut Failoni: "Si è parlato di questa settima di Bruckner completamente nuova, una visione nuova di questa sinfonia addirittura di una visione nuova di questo compositore". Antonello Manacorda: "Non so quanto possa essere nuova o meno, ma sicuramente abbastanza impressionante e sentirete a Roma...le persone che verranno, ma posso dire che la cosa più impressionante di questa esecuzione è stata la naturalezza con cui Claudio ha affrontato questo tipo di sinfonia e la semplicità, cioè proprio la semplicità delle linee e della struttura architettonica della sinfonia. Veniva fuori come se noi avessimo quella sinfonia 300 volte mentre per noi è stata la prima volta". Helmut Failoni:"Vorrei chiedere di provare a descrivere come si vive dentro questa esperienza" Gianfranco Dini:"Indubbiamente vivere quest'esperienza è proprio dal punto di vista umano ricco ...Conoscere questi grandissimi della musica,che sono qui tutti insieme, che fanno un certo tipo di lavoro ad altissimo livello, arricchisce soprattutto dal punto di vista personale, interiore più che musicalmente...Musicalmente qui siamo già ad un livello allucinante. Non io naturalmente,ma tutti gli altri sono veramente eccezionali e, nonostante questa eccezionalità dal punto di vista musicale, sono persone, personaggi...tutti potrei dire al limite...Certamente molto umili, molto tranquilli con i quali si può tranquillamente parlare. Sembra impossibile....vederli da lontano..., quando uno li vede all'interno delle loro orchestre come i Berliner, i Wiener,...vive veramente un'esperienza fantastica, incredibile, ad altissimo livello da tutti i punti di vista sia personale che musicale. Helmut Failoni:"Ecco ,io posso aggiungere che loro,quando finiscono di suonare,gli viene spontaneo di abbraciarsi tutti. Gianfranco Dini: "E' verissimo! Anche i più grandi solisti vengono ad abbracciarti, congratularsi, quando il più piccolo solo è andato bene o tutto quanto è andato nel migliore dei modi come spero sia sempre. Quindi è veramente eccezionale lavorare. E' un'esperienza,c he arricchisce veramente tantissimo. Poi con Claudio...E' il primo fra tutti ad essere il più umile. Lui si mette veramente al nostro pari nel vero senso della parola. Quindi veramente è bellissimo,stupendo! Helmut Failoni:"Ecco,Gianfranco Dini,prima di farti scappare,due parole sulla sinfonia che andiamo ad ascoltare,come la vivi tu questa versione di Claudio Abbado". Gianfranco Dini: "Claudio...lo chiamo Claudio,perchè si fa chiamare così da tutti. Infatti all'inizio anch'io ho avuto un pò di problemi per chiamarlo in questa maniera. Era spontaneo chiamarlo Maestro. Alla fine ci sono riuscito! Helmut Failoni:"Non lo sopporta...esser chiamato Maestro". Gianfranco Dini: "Infatti gli dà molto fastidio. Claudio,il Maestro Abbado sta dando una versione di questa sinfonia...come si potrebbe dire? Un poeta della musica. Innanzittutto è andato a riscoprire tutti i più piccoli particolari all'interno della partitura, che solitamente vengono un pò tralasciati, un pò messi da parte. Mahler=tutto forte! In realtà non è così. Molto spesso invece Mahler scrive anche molto spesso i pianissimi e anche più dei pianissimi. Il Maestro ha cercato veramente di mettere in luce in maniera veramente eccezionale tutte le sfumature soprattutto di colore, strumentali e anche dal punto di vista proprio sonoro.Veramente eccezionale! E' stato un modo di lavorare molto proficuo per tutti quanti. Il Maestro ha dato veramente una lettura della partitura a un livello per me impensabile prima di averla eseguita in questa maniera. E' stato veramente eccezionale!"
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